Dal risparmio idrico all’investimento in energia solare, la città di Las Vegas sta investendo milioni di dollari in misure per la sostenibilità.
Bosch, quali sfide energetiche per la climatizzazione degli edifici
Pompe di calore e gas rinnovabili. Ecco la ricetta dell’azienda tedesca Bosch per raggiungere la neutralità climatica a partire dagli edifici.
- La transizione energetica è necessaria ma bisogna partire dai sistemi di riscaldamento degli edifici.
- Non solo pompe di calore: per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione bisogna puntare anche sui gas rinnovabili.
- L’azienda tedesca Bosch ha presentato i risultati di un’indagine sui consumatori italiani: molti di loro sono aperti a tecnologie ibride.
La transizione energetica non può avvenire senza considerare i sistemi di riscaldamento degli edifici. Questo l’azienda tedesca Bosch lo sa e infatti ha investito oltre 400 milioni di euro nelle pompe di calore e ha pianificato investimenti per ulteriori 300 milioni di euro, come ha fatto sapere durante la tavola rotonda organizzata presso l’auditorium Bosch di Milano.
D’altronde, per raggiungere la neutralità climatica, come previsto dal Green Deal europeo, è necessario non solo ridurre le emissioni inquinanti in atmosfera, ma anche incrementare l’utilizzo delle fonti rinnovabili.
Non solo pompe di calore ma anche gas rinnovabili
Alcuni numeri danno l’idea di che cosa stiamo parlando. Oltre un terzo delle emissioni di CO2 nell’ambiente deriva dagli edifici. In Italia abbiamo 31 milioni di abitazioni residenziali, il 90 per cento di queste costruite prima del 2000. Tali abitazioni impiegano più del 25 per cento dell’energia primaria e sono responsabili di circa il 20 per cento delle emissioni di CO2 in atmosfera, oltre ad essere i principali utilizzatori di gas con circa 30 miliardi di metri.
Per quanto riguarda le pompe di calore, al 2020 ne sono state installate 5 milioni in tutta Europa, di cui solo 500mila in Italia. L’obiettivo è di installarne 10 milioni al 2027 e 30 milioni al 2030. L’Italia è in ritardo con la sostituzione delle attuali caldaie a gas metano con modelli a condensazione più recenti. All’estero, soprattutto nel nord Europa – dove peraltro Bosch opera – gli investimenti sono giunti per tempo e negli ultimi anni ci si è concentrati principalmente sui sistemi elettrificati.
Ma secondo l’azienda tedesca, il percorso verso la sostenibilità ambientale non può essere dettato unicamente dai processi di elettrificazione, ma anche dall’utilizzo di gas verdi, come l’idrogeno. “È necessario un atteggiamento bilanciato”, ha spiegato durante la tavola rotonda Claudio Crudo, product marketing di Bosch Thermotechnology in Italia. “Le pompe di calore occupano spazi poco compatibili con il parco condomini già esistente. Le caldaie a condensazione sono più compatte, hanno prestazioni migliori di quelle vetuste, evitando 3 milioni di tonnellate di CO2, ma soprattutto permettono sul lungo periodo di essere alimentate con gas rinnovabili”.
Scenari di decarbonizzazione possibili
Per raggiungere gli ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione fissati dall’Ue entro il 2050, sarà necessaria una combinazione vincente di misure e di tecnologie. Bosch Termotecnica e la Fondazione Eni Enrico Mattei hanno realizzato uno studio che analizza i possibili scenari frutto della combinazione tra diverse tecnologie di riscaldamento degli edifici residenziali.
Con l’attuale trend di sostituzioni e di ristrutturazioni degli impianti termici negli edifici, il cosiddetto scenario Baseline, il settore residenziale migliorerebbe sia in termini di consumo energetico sia di emissioni di CO2, ma sarebbe al di sotto dell’obiettivo europeo. Occorre dunque spingere, tramite normative e incentivi strutturali, verso una crescita delle sostituzioni con tecnologie più efficienti e che utilizzino fonti rinnovabili.
Nel secondo scenario, detto Green gas, il target di riduzione della CO2 per quanto riguarda il settore residenziale viene raggiunto grazie al supporto dei cosiddetti green gas e in particolare dell’idrogeno rinnovabile e del biometano. Questo scenario “limite” è stato confrontato con un terzo scenario, Electrification, in cui il target di riduzione di CO2 viene raggiunto elettrificando il più possibile le abitazioni, ovvero arrivando a riscaldare con una pompa di calore elettrica circa i due terzi delle utenze. Tutto ciò combinato con una crescita della percentuale rinnovabile all’interno della produzione elettrica fino ad arrivare al 100 per cento nel 2050.
Cosa sono disposti a fare i consumatori italiani
Per accelerare la transizione, Bosch ha analizzato il comportamento degli italiani attraverso un’indagine dalla quale emerge come i consumatori tendano a mettere in atto poche azioni volte a contenere i consumi energetici domestici, preferendo quelle più semplici e di facile attuazione, come modificare i propri comportamenti in casa (96,4 per cento), ma anche utilizzare prodotti più efficienti (75,5 per cento).
Tra coloro che hanno in programma un intervento sul proprio impianto di riscaldamento nei prossimi sei mesi, si registra ampia disponibilità a considerare fonti energetiche alternative, anche se poco conosciute e oggi non ancora disponibili, come, per esempio, l’utilizzo di idrogeno verde (65,5 per cento). Inoltre, pur in un contesto di generale scarsa conoscenza di fonti energetiche rinnovabili, a parità di impianto, l’integrazione di energia solare (quindi pulita e gratuita) a supporto di altre fonti resterebbe la scelta ideale per la propria abitazione (39,6 per cento). Come fonte di energia preferita per la propria abitazione la ricerca evidenzia anche una favorevole predisposizione a utilizzare impianti ibridi.
Per quanto riguarda il comportamento all’acquisto, l’indagine è stata utile per mettere in risalto un tema: l’installatore termoidraulico rimane il punto di riferimento preferenziale per la metà dei consumatori. E non solo per l’installazione del prodotto, ma anche per chiedere informazioni e per ricevere assistenza nel post-vendita. Per questo motivo, la divisione termotecnica di Bosch Italia ha deciso di lanciare Bosch Clima Service, una rete di professionisti attiva nelle principali città italiane in grado di offrire un rapporto diretto con l’utente. Un modo per migliorare il servizio post-vendita, certo, ma anche per indirizzare il consumatore verso le scelte più sostenibili per se stesso e per l’ambiente.
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