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I migliori esempi di riforestazione urbana realizzati dall’architetto Stefano Boeri
L’appello dell’architetto Stefano Boeri chiede che la forestazione urbana diventi un aspetto chiave della progettazione. I Boschi Verticali del suo studio, infatti, sono riconosciuti come un modello di architettura sostenibile: ecco i più belli.
A cura di Federica Garofalo e Mara Budgen
La forestazione urbana e l’architettura verde stanno diventando realtà in diverse parti del mondo grazie ai Boschi Verticali dell’architetto Stefano Boeri. Queste strutture, belle e funzionali, contribuiscono a tutelare la biodiversità, ridurre la CO2, migliorare la qualità dell’aria e quella della vita dei cittadini. Dal primo edificio di Milano, che è stato premiato come miglior grattacielo al mondo nel 2015, sempre più città stanno adottando questo modello di edilizia fondato su un’architettura sostenibile per natura.
Ora, la nuova frontiera è di unire singoli edifici “verdi” attraverso la costruzione di vere e proprie città foresta – piccoli centri composti da dozzine di strutture come i Boschi Verticali. Per concretizzare l’impegno a favore di questo modo di pensare l’infrastruttura, lo studio milanese dell’architetto Boeri ha lanciato un appello rivolto a tutto il mondo della progettazione perché la forestazione urbana, cioè la presenza di piante e spazi verdi, venga integrata nella costruzione di tutte le strutture, in tutte le città. Questa è la “call to urban forestry” di Stefano Boeri architetti.
Come il verde migliora la vita
Gli alberi e le foreste assorbono un quinto delle emissioni di carbonio prodotte dalle città ogni anno. Il processo di fotosintesi clorofilliana riduce la presenza di sostanze inquinanti nell’aria, una delle cause principali delle malattie respiratorie, a cui vengono attribuite sette milioni di morti l’anno a livello globale secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Nonostante il grande regalo che ci fanno ogni giorno, le aree verdi continuano a essere minacciate: abbiamo perso il 7 per cento delle foreste incontaminate del Pianeta dal 2000 secondo uno studio pubblicato sulla rivista Science Advances.
Intorno a due terzi della popolazione mondiale vivrà in città entro il 2030 secondo le stime delle Nazioni Unite. Nonostante le aree urbane ricoprano solo il 2 per cento della terra ferma, contribuiscono per il 70 per cento alle emissioni globali di gas serra, come sottolineato da C40, una rete che unisce decine di città in tutto il mondo impegnate a contrastare i cambiamenti climatici. In luce di questi fatti bisogna trovare nuovi modi di progettare gli spazi urbani.
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Forestazione urbana, l’appello
Se un unico albero può portare notevoli benefici alla città e ai suoi abitanti, un bosco o una foresta urbana possono essere un aiuto straordinario per migliorare la qualità della salute e della vita in una città.Stefano Boeri architetti: Urban forestry, un appello
La chiamata all’azione di Boeri a favore della forestazione urbana è più di una visione per un’architettura sostenibile. Elementi verdi come giardini, alberi e foreste devono diventare l’elemento centrale di tutta la progettazione. L’appello riguarda quindi anche botanici, paesaggisti, ricercatori, rappresentanti delle istituzioni governative e della società civile, università e ong. Perché strutture come i Boschi Verticali diventino lo standard contro cui tutti gli edifici e le infrastrutture devono misurarsi. Ecco alcuni dei più belli progettati dallo studio Stefano Boeri architetti.
I Boschi Verticali di Stefano Boeri nel mondo
Il Bosco Verticale di Milano: tutto sul grattacielo più bello del mondo di Stefano Boeri
Le due torri residenziali alte 110 e 76 metri contengono 900 alberi (ognuno dei quali è alto tre, sei o nove metri) e più di 2mila piante. Il Council on tall buildings and urban habitat (Ctbuh) ha premiate il Bosco Verticale di Milano come miglior edificio al mondo nel 2015.
Nanjing vertical forest, il Bosco verticale di Stefano Boeri arriva in Cina
Il progetto Nanjing vertical forest in Cina è stato il primo Bosco Verticale realizzato in Asia. Due torri, una di 200 e l’altra di 108 metri: una superficie di 6mila metri quadri coperta da 1100 alberi appartenenti a 23 specie autoctone e oltre 2500 arbusti e piante.
Torre dei biancospini, anche Utrecht avrà il suo Bosco Verticale firmato Stefano Boeri
La Torre dei biancospini ha vinto un concorso indetto dalla città di Utrecht, nei Paesi Bassi. L’edificio progettato da Boeri sarà alto 90 metri e prevede l’inserimento nelle facciate di 10mila piante di 30 diverse varietà (360 alberi, 9.640 tra arbusti e fiori), l’equivalente di un ettaro di bosco.
Liuzhou forest city, la città foresta autosufficiente di Stefano Boeri in Cina
Un insieme di Boschi Verticali circondati da 40mila alberi e un milione di piante. Questa è Liuzhou forest city in Cina, progetto di Stefano Boeri che verrà realizzato a nord della città che si trova nella provincia montuosa del Guangxi nel sud della Cina, in un’area di circa 175 ettari.
Forêt blanche, il Bosco Verticale di Stefano Boeri arriva anche a Parigi
La Forêt blanche di Stefano Boeri a Parigi sarà il primo Bosco Verticale francese. La facciata della torre di 54 metri completamente in legno verrà ricoperta da oltre duemila piante. È una delle 12 architetture presentate dalla Compagnie de Phalsbourg sul sito di Marne Europe-Villiers sur Marne.
Trudo vertical forest, il primo Bosco Verticale destinato all’edilizia popolare
Trudo vertical forest a Eindhoven, nei Paesi Bassi sarà il primo Bosco Verticale destinato all’edilizia popolare e dunque con prezzi più accessibili. Sarà alto 75 metri e sui balconi verranno posizionati 125 alberi alti circa 6 metri e più di 5mila tra arbusti e piante di varie specie.
Non solo Boschi Verticali, le città foresta sono la nuova frontiera della forestazione urbana
Le città foresta sono una nuova generazione di insediamenti urbani che sfidano i cambiamenti climatici, portando il modello dei Boschi Verticali in un futuro di città sempre più verdi. Le prime verranno realizzate in Cina: non solo a Liuzhou, ma anche a Shijiazhuang.
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