
L’attacco israeliano è avvenuto il 23 marzo ma è venuto allo scoperto solo nei giorni scorsi. Secondo fonti locali è stata un’esecuzione.
Sunčica Kovačević e Sara Tuševljak, due attiviste per l’ambiente della Bosnia ed Erzegovina, vanno a processo a Sarajevo con l’accusa di diffamazione. L’editoriale del portavoce di Amnesty International Italia.
Siamo ancora una volta di fronte a una Slapp (l’acronimo, che ricorda il suono di uno schiaffo, sta per Strategic lawsuit against public participation), un’azione legale che tende a bloccare la partecipazione alla vita pubblica attraverso cause per diffamazione in cui si richiede un risarcimento esorbitante. Sunčica e Sara hanno espresso pubblicamente la loro preoccupazione per il potenziale impatto di una centrale idroelettrica sul fiume Kasindolska e sull’ecosistema locale. A citarle in giudizio per diffamazione è l’impresa idroelettrica Buk, di proprietà della belga Green invest. Non è la prima denuncia, bensì la terza, nel giro di pochi mesi, con tanto di richiesta di 7.500 euro di risarcimento danni.
Sunčica e Sara fanno parte di un attivismo giovanile sempre più vivace che cerca di contrastare la prassi della concessione indiscriminata di licenze, da parte del governo bosniaco-erzegovese, per lo sfruttamento di risorse naturali a vantaggio di imprese multinazionali. Alla vigilia del processo, Sunčica ha pubblicato questo commento: “Questa infondata denuncia per diffamazione proviene da un’impresa che ha sede in Belgio e che non ha alcuna voce in capitolo sull’ambiente della Bosnia ed Erzegovina. Non conosce il nostro fiume, la sua bellezza né tanto meno i danni che la centrale idroelettrica causerebbe all’ambiente e alla foresta. È come se pretendesse di avere più diritti sul fiume rispetto a noi che ci siamo nate e vissute”.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
L’attacco israeliano è avvenuto il 23 marzo ma è venuto allo scoperto solo nei giorni scorsi. Secondo fonti locali è stata un’esecuzione.
Il violento terremoto che ha colpito il Myanmar, uccidendo migliaia di persone, indebolisce ancor di più una popolazione già stremata.
Mai si erano verificati incendi così gravi in Corea del Sud. Bruciati oltre 35.800 ettari, mobilitato l’esercito. Migliaia di persone evacuate.
Centinaia di persone sono scese in strada per chiedere la fine della guerra israeliana su Gaza e fare pressione su Hamas.
Dopo decenni di dispute, Tagikistan e Kirghizistan hanno trovato una soluzione per porre fine alle discordie territoriali che hanno causato morti, feriti e centinaia di sfollati.
Ballal, uno degli autori del docufilm premio Oscar sugli abusi dei coloni in Cisgiordania, ieri era stato aggredito vicino a Hebron e poi arrestato.
L’economia della Spagna era uscita malconcia dalla pandemia. Ora ha la migliore performance d’Europa grazie alle sue politiche progressiste.
L’Europa ragiona su un piano da 800 miliardi e intanto vota per una maggiore sicurezza: inevitabilmente quei fondi verranno sottratti alle vere emergenze.
Nel suo primo anno di presidenza argentina Javier Milei ha introdotto pesanti tagli alla spesa pubblica, facendo impennare la povertà. Ora i pensionati guidano la protesta.