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Una ong austriaca porta il presidente del Brasile Bolsonaro davanti alla Corte penale internazionale per gli effetti nefasti delle sue politiche di deforestazione.
Un’organizzazione non governativa austriaca ha denunciato il presidente del Brasile Jair Bolsonaro davanti alla Corte penale internazionale (Cpi). Gli attivisti di AllRise lo ritengono responsabile di crimini contro l’umanità per la deforestazione selvaggia in corso in Amazzonia da quanto è cominciato il suo mandato, con tutto il mondo che rischia di pagarne le conseguenze.
Durante l’estate l’Articolazione dei popoli indigeni del Brasile (Apib), una rete di organizzazioni e una delle voci più forti nel paese in tema di salvaguardia dei popoli originari, si era già mossa per portare Bolsonaro davanti ai giudici dell’Aia per le sue politiche ostili alle comunità indigene del Brasile. A gennaio due leader indigeni, Raoni Metuktire dei Kayapo e Almir Narayamoga Surui della tribù Paiter Surui, avevano presentato sempre alla Corte penale internazionale un dossier per evidenziare i processi di deforestazione, deportazione e uccisione di persone indigene in corso nel paese dal 2019, quando il presidente ha preso il potere.
Ora è la volta di AllRise, un’organizzazione non governativa austriaca che ha ufficialmente sporto denuncia alla Cpi contro Bolsonaro per crimini contro l’umanità. Gli attivisti puntano il dito contro l’impennata della deforestazione avvenuta nel paese durante il suo mandato, un elemento che sta mettendo a rischio non sono le comunità indigene ma tutto il mondo. La foresta amazzonica è infatti considerato il polmone verde del Pianeta per la sua capacità di assorbire grosse quantità di Co2 ma ormai la quantità di carbonio che rilascia è superiore a quella che riesce a immagazzinare proprio per effetto del disboscamento selvaggio. Questo rende sempre più traballante il futuro di tutti.
Allrise, nel suo dossier presentato ai giudici dell’Aja, parla di almeno 180mila morti indirette a livello globale che potrebbero essere l’effetto delle politiche di Jair Bolsonaro di qui al 2100. Il presidente è ritenuto responsabile di 4mila chilometri quadrati di deforestazione in tre anni, con un aumento dell’88 per cento di disboscamento da quando ha preso il potere. Alla redazione del documento hanno partecipato figure di rilievo in campo ambientale, come Friederike Otto, una delle autrici del rapporto dell’Intergovernmental panel on climate change (Ipcc) dello scorso agosto. Ora si attende una risposta da parte dei giudici dell’Aja, che non sono però tenuti a esprimersi sul dossier.
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