Le regioni dell’Amazzonia stanno vivendo un anno catastrofico per via degli incendi. In Brasile e Bolivia emissioni di CO2 a livelli record.
A giugno il Brasile ha superato il record di incendi che resisteva dal 2007
Il mese di giugno 2021 sancisce un nuovo record negativo di incendi in Brasile dal 2007. Nei prossimi mesi si rischia un peggioramento della situazione.
Nel mese di giugno 2021, il Brasile ha registrato il maggior numero di incendi nella foresta pluviale amazzonica degli ultimi 14 anni. A confermarlo le rilevazioni satellitari dell’Inpe, l’agenzia nazionale di ricerche spaziali brasiliana, che ha registrato oltre 2300 roghi: un aumento del 2,7 per cento rispetto allo stesso periodo di un anno fa, quando il record storico era già stato battuto.
Inoltre, i dati evidenziano come la siccità estrema in corso possa alimentare incendi ancora peggiori nei mesi a venire: come spiega Greenpeace Brasil, solitamente la maggior parte divampa al culmine della stagione secca, quindi tra agosto e settembre.
Incendi fuori controllo in Brasile
Il presidente Jair Bolsonaro ha vietato alla popolazione di accendere fuochi all’aperto e ha schierato i militari per proteggere la regione dagli incendi e dalla deforestazione. Gli incendi in Amazzonia sono infatti, in gran parte, causati dall’uomo, mentre quelli naturali sono estremamente rari. I taglialegna abbattono illegalmente gli alberi della foresta e poi gli accaparratori di terre appiccano il fuoco per guadagnare spazio per il bestiame.
Oltre a questo, la foresta amazzonica e la regione del Pantanal, la più grande zona umida del mondo, stanno vivendo un periodo di scarsissime precipitazioni e questo rende gli incendi incontrollabili. Secondo il ministero delle Miniere e dell’Energia brasiliano, gli impianti idroelettrici di tutto il paese stanno registrando gli afflussi d’acqua più bassi degli ultimi 91 anni.
Le promesse disattese di Bolsonaro
I dati dell’Inpe mostrano che la deforestazione è aumentata di un ulteriore 25 per cento nei primi cinque mesi del 2021 rispetto allo stesso periodo del 2020. Stiamo parlando di 2.500 chilometri quadrati di foresta distrutta: un’area tre volte più grande della città di New York.
Durante un vertice organizzato in occasione della Giornata della terra, Bolsonaro si era impegnato a raddoppiare i finanziamenti per la tutela dell’ambiente. Ma il giorno successivo, lo stesso Bolsonaro ha firmato il bilancio federale del 2021 riducendo drasticamente la spesa per la tutela dell’ambiente sul territorio. E l’Amazzonia non rappresenta un’eccezione.
Bolsonaro dimostra ancora una volta che le sue proposte per proteggere la più grande foresta pluviale del mondo non possono essere prese sul serio. Come mostra l’Inpe, le scelte politiche dell’attuale presidente non fanno altro che replicare le misure adottate nel 2019 e nel 2020, che non sono riuscite a ridurre né gli incendi né la deforestazione. Anzi, negli ultimi quattro anni, i primi sono costantemente aumentati, mentre le attività di disboscamento hanno raggiunto il loro picco degli ultimi 12 anni.
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Secondo i dati satellitari dell’Inpe sono ben 2.287 gli incendi divampati nell’Amazzonia brasiliana nel mese di maggio di quest’anno.
Durante l’anno appena trascorso la foresta tropicale è andata distrutta a ritmi allarmanti. Preoccupano soprattutto i dati in arrivo dal Brasile.
Tra il 2000 e il 2018, oltre 513mila chilometri quadrati di foresta amazzonica sono stati sacrificati per fare spazio a strade, miniere, pascoli.
I dati ufficiali indicano che nell’Amazzonia brasiliana sono stati registrati oltre 2.200 incendi a giugno. In aumento del 19,5 per cento rispetto al 2019.
Il presidente brasiliano Jair Bolsonaro ha incaricato l’esercito di combattere contro la distruzione della foresta amazzonica. Ma le ong ecologiste sono contrarie: ecco perché.
Il presidente brasiliano Bolsonaro aveva accusato l’attore di aver finanziato le ong che sarebbero responsabili degli incendi nella foresta amazzonica.
Incendi e deforestazione stanno indebolendo sempre più la foresta amazzonica, che potrebbe scomparire. Ne abbiamo parlato con Giorgio Vacchiano, esperto di gestione e pianificazione forestale.
Il ministero della Difesa brasiliano, tra venerdì e domenica, ha mobilitato uomini e mezzi per spegnere gli incendi nel nord dell’Amazzonia.