
Buona parte della città di Porto Alegre, in Brasile, è ancora inondata. Danni per almeno 3,5 miliardi di euro. Superati i 150 morti.
Piogge torrenziali hanno provocato drammatiche inondazioni nello stato meridionale del Brasile. Si cercano più di cento dispersi.
Lo stato di Rio Grande do Sul, in Brasile, è stato colpito da devastanti inondazioni nel corso del fine settimana. Sono almeno 75 i morti accertati, e più di cento le persone che risultano attualmente disperse. Secondo il governatore dello stato, si tratta “del peggior disastro climatico della storia”. Lo stesso dirigente parla di situazione “drammatica” e “assolutamente senza precedenti”.
Le proporzioni delle inondazioni sono in effetti impressionanti: circa 351mila persone sono state colpite a vario titolo. Più di 80mila sono state costrette ad abbandonare le loro case. Ameno 320 località hanno registrato danni. E per circa un milione di persone è stata interrotta l’erogazione di acqua potabile.
Tra le aree colpite c’è anche quella di Porto Alegre, metropoli da 1,4 milioni di abitanti nella quale le autorità sono state costrette a disporre l’evacuazione di alcuni quartieri a causa della risalita straordinaria del livello del fiume Guaiba, che è esondato invadendo le strade circostanti. Secondo le autorità la piena potrebbe battere il record storico, che risale al 1941, quando si raggiunsero i 4,71 metri. L’aeroporto della città stato inoltre chiuso.
Le autorità si sono mobilitate per portare soccorso alla popolazione, ma le operazioni non sono semplici. Alcune località risultano infatti completamente isolate. Quattro donne incinte sono state fortunatamente tratte in salvo nella zona di Agudo, e trasportate in ospedale in elicottero.
A causare il disastro sono state le precipitazioni estreme che si sono abbattute sullo stato brasiliano per più giorni. Da tempo gli scienziati hanno avvertito circa il fatto che una delle conseguenze dirette dei cambiamenti climatici sarà proprio la moltiplicazione della frequenza e dell’intensità degli eventi meteorologici estremi.
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