La siccità ha messo in crisi il trasporto fluviale in Brasile e il presidente Lula ha deciso di completare una vecchia autostrada in disuso nella foresta amazzonica. Insorgono gli ambientalisti.
- L’autostrada BR-319, che percorre la foresta amazzonica, era stata costruita e poi abbandonata durante la dittatura militare.
- Ora Lula ha annunciato il suo completamento per spostare su terra il trasporto fluviale messo in crisi dalla siccità.
- Secondo uno studio l’autostrada farà crescere di cinque volte la deforestazione.
Il presidente del Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva, ha dato il via libera al completamento dell’autostrada BR-319 che attraversa la foresta amazzonica. Del progetto si parla da decenni e l’autostrada, lunga 900 chilometri, era già stata tracciata negli anni Settanta. Le polemiche ambientali avevano poi portato all’interruzione dei lavori e alla ricrescita della foresta amazzonica, che grazie alla sua capacità unica di assorbire anidride carbonica è considerata il polmone verde del Pianeta.
La siccità senza precedenti che sta colpendo il Brasile ha compromesso il trasporto fluviale e per questo motivo Lula ha annunciato la ripresa dei lavori per il completamento della BR-319, che in alcuni tratti è già utilizzata. Una decisione che ha portato alla mobilitazione degli ambientalisti e che sta causando anche dissidi interni al governo.
L’autostrada nella foresta amazzonica
La BR-319 è stata progettata il secolo scorso per collegare, lungo un percorso di 900 chilometri, la capitale dello stato di Amazonas, Manaus, con la città vicina al confine boliviano di Porto Velho.
Il tracciato era già stato realizzato negli anni Settanta durante la dittatura militare brasiliana, poi i lavori erano rimasti sospesi, la foresta amazzonica era ricresciuta e solo alcuni piccoli tratti alle due estremità dell’autostrada sono stati utilizzati. I circa 400 chilometri della sezione di mezzo del tracciato versano in stato di abbandono, con la natura che si è ripresa l’area.
L’ex presidente di estrema destra del Brasile, quel Jair Bolsonaro che ha fatto impennare i dati sulla deforestazione, durante il suo mandato ha più volte dichiarato la volontà di completare l’autostrada, nonostante scienziati e ambientalisti abbiano sottolineato che questo spianerebbe la strada alle attività di disboscamento illegale da parte di minatori, taglialegna e agricoltori. Ora, a sorpresa, anche l’attuale presidente Luiz Inácio Lula da Silva si è schierato a favore del progetto.
Lula come Bolsonaro?
“Siamo consapevoli che, mentre il fiume Madeira era navigabile e pieno, l’autostrada non aveva l’importanza che ha ora. Non possiamo lasciare due capitali isolate. Ma lo faremo con la massima responsabilità”, ha dichiarato Lula durante un incontro a Manaquiri, nello stato del Amazonas.
Il tracciato dell’autostrada corre in parallelo al fiume Madeira, che fino a ora ha svolto un ruolo di primo piano nel trasporto di merci nelle città e nei villaggi della foresta amazzonica. La siccità che sta colpendo il Brasile, che è anche all’origine della terribile stagione degli incendi in corso, ha però messo in difficoltà i trasporti e per il presidente Lula non ci sono altre soluzioni se non completare l’autostrada, così da spostare il trasporto su terra.
Il presidente ha già approvato l’asfaltatura di un primo tratto dell’autostrada lungo una cinquantina di chilometri, ma perché si renda percorribile tutto il tracciato ci vorrà molto tempo, perché andranno anche ricostruiti due ponti.
Per quanto durante l’attuale mandato di Lula la deforestazione amazzonica sia crollata rispetto ai tempi di Bolsonaro, con un calo del 60 per cento solo nel primo anno di governo, l’impatto del completamento dell’autostrada potrebbe essere drammatico. Secondo uno studio solo l’autostrada BR-319 potrebbe causare un incremento del disboscamento di cinque volte entro il 2030. Questo mentre già lo scorso luglio un tribunale federale aveva bloccato il progetto, perché non c’erano garanzie contro la deforestazione. E la decisione di Lula rischia di creare problemi anche all’interno del governo. La ministra dell’Ambiente, Marina Silva, ha preso posizione contro il completamente dell’autostrada.
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