Il Brasile ha registrato un numero record di incendi nella foresta amazzonica nello scorso mese di maggio. Mai dal 2004, infatti, in tale periodo dell’anno si erano erano divampati così tanti roghi. In particolare nella grande savana tropicale del Cerrado, costituita principalmente da praterie e macchia tropicale.
Nel Cerrado più di 3.500 incendi: mai raggiunto un livello così alto
I dati sono stati resi pubblici nei giorni scorsi dalle autorità brasiliane, che hanno rilevato attraverso le osservazioni satellitari dell’Istituto nazionale di ricerca spaziale (Inpe) ben 2.287 incendi in Amazzonia. Quasi il doppio di quanti ne erano stati registrati nel mese di maggio dello scorso anno.
— All The Brazilian Politics (@AllBrPolitics) June 2, 2022
Per ritrovare una situazione peggiore, appunto, occorre tornare indietro di 18 anni, quando fu toccato un record assoluto di 3.131 roghi. Ma se si tiene conto dell’intera zona del Cerrado, non solo quella che comprende la foresta amazzonica, i dati appaiono ancor più allarmanti: nel maggio del 2022 si contano 3.578 incendi. Un valore che non era mai stato raggiunto da quando i dati satellitari vengono registrati con regolarità, ovvero dal 1998.
Il Wwf: colpa delle scelte del governo del Brasile
Le associazioni ambientaliste sottolineano come la recrudescenza degli incendi sia coincisa con l’arrivo al potere di Jair Bolsonaro, presidente apertamente climatoscettico del Brasile. “Le cifre relative al mese passato – ha dichiarato Mauricio Voivodic, direttore del Wwf nella nazione sudamericana – non rappresentano un’eccezione. Fanno parte di una tendenza alla distruzione dell’ambiente che abbiamo constatato negli ultimi tre anni. E che rappresenta la conseguenza di scelte deliberate del governo, che ignora la scienza. Il Brasile pagherà tutto ciò caro in futuro”.
🌲 Deforestation was slashed by 80% in Brazil between 2004 and 2012.
🔥 But the nation reached 15-year deforestation highs in 2021, with the Brazilian Amazon losing millions of acres to land-clearing fires over the past four years.@robmuggah writes https://t.co/cggsl9cxLj
Secondo gli esperti, la maggior parte dei roghi è di origine criminale. Si tratta di gruppi di malviventi che bruciano zone disboscate in modo illegale per poterle sfruttare a fini agricoli. Con Bolsonaro che si è detto favorevole alle attività di questo tipo, oltreché minerarie, in zone protette. Comprese quelle appartenenti alle popolazioni indigene.
La situazione degli incendi potrebbe peggiorare nelle prossime settimane
Non può essere un caso se la deforestazione annuale media nella foresta amazzonica sia aumentata di oltre il 75 per cento da quando il leader ultra-conservatore è presidente, rispetto al decennio precedente.
Gli incendi sono dunque al contempo causa e conseguenza delle politiche adottate dal governo del Brasile. E la situazione potrebbe peggiorare ulteriormente nelle prossime settimane: il periodo della stagione secca si estende infatti da maggio a settembre, normalmente. E il picco di incendi viene registrato di solito a partire da agosto.
Il mese di giugno 2021 sancisce un nuovo record negativo di incendi in Brasile dal 2007. Nei prossimi mesi si rischia un peggioramento della situazione.
I dati ufficiali indicano che nell’Amazzonia brasiliana sono stati registrati oltre 2.200 incendi a giugno. In aumento del 19,5 per cento rispetto al 2019.
Il presidente brasiliano Jair Bolsonaro ha incaricato l’esercito di combattere contro la distruzione della foresta amazzonica. Ma le ong ecologiste sono contrarie: ecco perché.
Il presidente brasiliano Bolsonaro aveva accusato l’attore di aver finanziato le ong che sarebbero responsabili degli incendi nella foresta amazzonica.
Incendi e deforestazione stanno indebolendo sempre più la foresta amazzonica, che potrebbe scomparire. Ne abbiamo parlato con Giorgio Vacchiano, esperto di gestione e pianificazione forestale.