Non solo Amazzonia. La drammatica perdita di aree boschive in Brasile riguarda anche la savana tropicale. La deforestazione nella regione del Cerrado – area che secondo il Wwf è la più ricca di diversità biologica al mondo – è aumentata del 25 per cento, nei mesi compresi tra agosto 2021 e luglio 2022, rispetto ai dodici mesi precedenti.
🔴 URGENTE: Desmatamento no Cerrado cresce 25% em 2022 e chega a 10.688 km². Área é equivalente ao território de SETE VEZES a cidade de São Paulo. #prodes#inpepic.twitter.com/xEtuLWggze
A spiegarlo è un’analisi del sistema di sorveglianza satellitare Prodes (acronimo del portoghese Programme de despoluição de bacias hidrográficas; Programma di tutela dei bacini idrici, in italiano) e del’Istituto nazionale di ricerche spaziali brasiliano (Inpe). In termini assoluti il quantitativo di vegetazione distrutta è stato pari, nel periodo di riferimento, a 10.689 chilometri quadrati.
Si tratta di una cifra gigantesca e che si avvicina drammaticamente a quella legata al spostamento della foresta amazzonica. Quest’ultima, infatti, ha perso 11.568 chilometri quadrati. E se la notizia è particolarmente inquietante per la biodiversità, lo è ancor di più tenendo conto degli abitanti locali. Sono infatti un centinaio le popolazioni indigene che vivono nel Cerrado.
Persi 33mila km2 di savana durante la presidenza di Bolsonaro
Come se non bastasse, i dati risultano in aumento rispetto alla precedente analisi. Nel rilevamento relativo al periodo tra l’agosto del 2020 e il luglio del 2021, infatti, Prodes aveva riferito di “soli” 8.531 chilometri quadrati di savana disboscati. Complessivamente, da quando è al potere Jair Bolsonaro – ovvero dal gennaio del 2019 – la savana brasiliana perso 33.444 chilometri quadrati di vegetazione. Qualcosa come più di sei volte il territorio della capitale Brasilia.
Desmatamento no Cerrado subiu 25% no período de ago/21 a jul/22, chegando a 10.688 km². Região do Matopiba continua fortemente pressionada pela expansão do agronegócio. O Estado do MA teve a > área perdida: 2.833 km², seguido por TO (2.127 km²), BA (1.427 km²) e PI (1.188 km²) pic.twitter.com/jCeWLvV8BL
La speranza, è che con l’elezione di Lula da Silva, le cose possano cambiare. Il mandato del nuovo presidente progressista comincerà il prossimo 1 gennaio. Il leader del partito dei lavoratori si è impegnato a rendere una priorità la tutela dell’ambiente e a bloccare la deforestazione.
La siccità ha messo in crisi il trasporto fluviale in Brasile e il presidente Lula ha deciso di completare una vecchia autostrada in disuso nella foresta amazzonica. Insorgono gli ambientalisti.
L’annuncio del Brasile durante un summit con altre nazioni sudamericane. Non è chiaro quanto sarà capiente e se Lula rinuncerà ai combustibili fossili.
In Amazzonia il progetto aquila arpia cerca di salvare l’aquila più grande del mondo. Ricerca, monitoraggio e fotografie le chiavi per la sua conservazione
Un’inchiesta giornalistica ha denunciato che il colosso Jbs avrebbe acquistato soia e mais da coltivazioni su terreni deforestati illegalmente per nutrire polli esportati in tutto il mondo.