In Brasile, il Senato approva la proposta di legge sul marco temporal, la stessa tesi anti-indigeni bocciata dalla Corte suprema appena una settima prima.
Il Senato in Brasile approva una legge contro le popolazioni indigene.
La decisione arriva a una settimana dalla sentenza della Corte suprema federale, che invece sosteneva i diritti delle popolazioni native.
Il presidente del Senato ribatte che non si tratta di un affronto alla Corte ma che le decisioni in merito devono essere prese dal parlamento.
Le popolazioni indigene del Brasile non possono stare tranquille nemmeno per una settimana. A meno di 7 giorni, infatti, dalla sentenza della Corte suprema federale del Brasile che bocciava il marco temporal (in base al quale i popoli indigeni avrebbero diritto solo alle terre già occupate prima dell’entrata in vigore della Costituzione federale, il 5 ottobre 1988), il Senato brasiliano ha ignorato la sentenza della Corte e approvato il progetto di legge conosciuto come PL490 – quando era in discussione alla Camera – poi diventato PL2903 una volta approdato in Senato.
Una legge da molti movimenti impegnati nella difesa dei diritti degli indigeni considerata “genocida” nei confronti delle popolazioni native, poiché spianerebbe la stradaalla riduzione o alla cancellazione di qualsiasi territorio indigeno del Brasile, che potrebbe così essere sostituito da miniere, pozzi petroliferi o altri progetti industriali.
Marco temporal approvato d’urgenza
Il 27 settembre, in un giorno solo, prima è arrivata l’approvazione del progetto di legge, da molti considerato incostituzionale, presso la “Commissione Costituzione, giustizia e cittadinanza” del Senato e, in seguito, il presidente del Senato Rodrigo Pacheco ha accolto la richiesta di voto d’urgenza in plenaria, che ha portato alla sua approvazione con 43 voti a favore e 21 contrari.
Una procedura fulminea che non può non far pensare a un interesse delle lobby dell’agrobusiness, da sempre molto attive nel sostenere l’utilità del marco temporal, così da poter entrare in terre finora protette dalla Costituzione, e molto influenti sulla politica brasiliana. Dal canto suo, però, il presidente del Senato, Rodrigo Pacheco, ci ha tenuto a sottolineare che il recente voto non rappresenta un “affronto” alla Corte ed ha classificato l’approvazione della bozza da parte del Congresso come “molto naturale”. Secondo Pacheco, infatti, questo tipo di questioni dovrebbero essere sempre affrontate dal parlamento.
⚠️ URGENTE: in #Brasile, il Senato – a maggioranza anti-indigena – ha ignorato la Costituzione, la sentenza della Corte Suprema Federale e il futuro del pianeta approvando il progetto di legge genocida PL490/2903!#PL2903Não [Segui il thread 👇🧶 1/7] pic.twitter.com/F7UM6k4rvy
I parlamentari devono ancora decidere sui punti salienti del testo e su eventuali modifiche e poi il documento sarà inviato al presidente della Repubblica, Luiz Inacio Lula da Silva, per l’approvazione. Ma si prevede che quest’ultimo porrà il veto al progetto.
Infatti, Lula si è sempre dichiarato contrario al marco temporal e la sua campagna elettorale ha dedicato molto spazio alle cause delle popolazioni indigene. Il veto potrà fermare temporaneamente l’iter della legge, che dovrà in questo caso essere di nuovo discussa. Le acque della politica brasiliana, nel prossimo futuro, rischiano di agitarsi non poco.
Il Brasile torna a discutere di marco temporal, la legge che infliggerebbe un duro colpo alle terre degli indigeni. Ora la parola spetta al Senato. E a Lula.
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