L’artista olandese Thijs Biersteker da anni crea installazioni interattive con l’obiettivo di far riflettere sulle conseguenze dell’inquinamento e dei cambiamenti climatici.
Breathe with me, l’opera che rappresenta il respiro degli esseri umani su questo Pianeta
L’artista Jeppe Hein porta l’attenzione sull’inquinamento atmosferico con Breathe with me, l’installazione che invita a respirare in difesa del clima.
È un invito a dipingere il proprio respiro. O meglio, a dipingere rispettando il ritmo di un’inspirazione e un’espirazione. Si chiama Breathe with me (Respira con me) ed è l’opera collettiva, partecipativa e interattiva realizzata dall’artista danese che lavora a Berlino, Jeppe Hein. “Cominciamo a vivere con un respiro – spiega Hein – e alla fine esaliamo l’ultimo. Nel mezzo conduciamo vite diverse, ma proprio l’aria che respiriamo è qualcosa che ci lega, perché è la stessa. Credo che questa constatazione sia essenziale per il clima, per la politica, per l’educazione”. Inizia tutto da qui, dunque, da una presa di coscienza generale, da una riflessione sull’aria sempre peggiore che respiriamo. E l’artista non può che riportare il focus sui cambiamenti climatici in modo creativo.
Com’è nata Breathe with me
L’invito è quello di intingere il pennello in un secchio di vernice blu, inalare profondamente e, nel momento dell’esalazione, tracciare sulla tela bianca una linea dall’alto verso il basso. Poi rifarlo e rifarlo ancora. Chiunque può – anzi deve – partecipare. Il risultato è un’opera che rappresenta il respiro collettivo in nome del rispetto nei confronti del nostro pianeta. “È cominciato con un incidente personale – racconta Hein –, con una crisi nella quale non riuscivo a respirare. Ho dovuto nei fatti imparare a respirare di nuovo. Cominciai a dipingere questi acquarelli, dove facevo linee inalando ed esalando, all’inizio linee piccole poi sempre più grandi. E un giorno ho dato un pennello a qualcun altro perché dipingesse per me simili linee sul muro di un museo, con il coinvolgimento del pubblico. Il riscontro che ho avuto è stato interessante: le persone non sembrano più le stesse dopo due, tre o quattro linee, non ci guardano allo stesso modo. E io stesso non avevo mai percepito il mio respiro in questo modo”.
Dalle Nazioni Unite a Central Park
L’inaugurazione di Breathe with me è avvenuta il 21 settembre nel Palazzo di vetro delle Nazioni Unite, in occasione dell’Assemblea generale, grazie ad Art 2030 – organizzazione senza fini di lucro impegnata negli obiettivi globali di sostenibilità ecologica e sociale insieme a numerosi artisti – che ha commissionato l’opera.
Subito dopo, durante la Climate week, si è spostata nel cuore di Central Park, dove sono stati collocati centinaia di pannelli eco-compatibili, che hanno rappresentato la più grande installazione nel polmone verde di New York dai tempi di The gates di Christo. Successivamente, dal 9 al 12 ottobre è approdata a Copenhagen durante il vertice del C40, mentre l’anno prossimo sarà ospitata in una località della Groenlandia, urgente frontiera dello scioglimento dei ghiacci.
Leggi anche:
- L’aria più inquinata si respira nei paesi poveri
- Airlite, l’innovativa vernice che purifica l’aria è tutta italiana
Il significato dell’opera di Hein
La spiegazione è semplice: “L’arte può comunicare a molti livelli. Può spiegare quello che senti, senza bisogno di pensarci. Può spingere persone normali a immaginare che cosa possono fare ogni giorno. Io non voglio insegnare nulla, voglio ispirare, voglio che ci ispiriamo l’un l’altro, che ci apriamo. Non sono una persona appassionata di politica, ma questa è una presa di posizione politica di cui sono convinto. Non per dire che cosa sia buono o cattivo, ma appunto per ispirare a pensare e sentire. Occorre guardare in se stessi per prendere coscienza, oggi, dell’emergenza ambientale. Tutto comincia con la propria coscienza”.
Visualizza questo post su InstagramBreathe,,, #BreatheWithMe in New York at @unitednations and @centralparknyc this September 21-27! Please join @jeppeheinartist and @art2030org to breathe together for the #GlobalGoals. #BreatheWithMe at #CentralPark is open to all and free of charge. @breathewithmeandtheworld #JeppeHein #ART2030 #ClimateAction #SDGs #NewYork #CentralPark #UnitedNations #ClimateActionSummit @nycparks @theglobalgoals @glblctzn #ArtforGlobalGoals #BreathewithMeandtheWorld #jeppehein
Un post condiviso da MOMENTS OF THE WEEK (@jeppeheinartist) in data:
I punti di contatto con l’Agenda dell’Onu
L’installazione di Hein parla di molte questioni urgenti relative allo sviluppo sostenibile, comprese anche nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, della quale condivide alcuni dei 17 obiettivi globali. Tra questi sicuramente quello della salute, poiché Breathe with me enfatizza la consapevolezza relativa al nostro benessere mentale e fisico; quello inerente all’educazione, imprescindibile per apprendere appieno i temi legati alla sostenibilità; non manca certo la lotta alle disuguaglianze, proprio perché promuove un’azione e un’esperienza universalmente condivise, indipendentemente da background e status. Creando uno spazio per respirare insieme, l’opera d’arte promuove la sostenibilità urbana e spazi pubblici verdi per tutti, riporta l’attenzione sui cambiamenti climatici e, grazie ai suoi colori e alla sua struttura ondulata, ci ricorda che il mare svolge un ruolo cruciale nella regolazione e nel controllo dell’aria che respiriamo.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Nature è il titolo della Triennale design in corso al museo Cooper Hewitt di New York fino al 2020. 60 opere indagano la possibilità dell’essere umano di vivere in armonia con la Terra, anziché danneggiarla.
Il climatologo Luca Mercalli ci parla del suo libro Uffa che caldo! e della sua importante missione: aiutare i bambini a sensibilizzare gli adulti sul tema, ormai urgentissimo, del riscaldamento globale.
Dosi importanti di anidride carbonica nell’aria intaccherebbero le coltivazioni impoverendo il cibo di ferro, zinco e proteine. Secondo le stime, se le emissioni di CO2 non diminuiscono, nei prossimi 30 anni è a rischio lo stato di salute di milioni di persone.
Un nuovo studio sostiene che la vicinanza delle foreste garantisce ai bambini dei paesi in via di sviluppo una dieta più ricca e variegata.
Il futuro delle città dipende dai cittadini. Il motivo lo abbiamo chiesto a Giulio Ceppi, l’architetto che ha curato la mostra dedicata alle smart city che apre in occasione della Milano design week 2018 e dura fino al 12 maggio.
La stilista britannica Vivienne Westwood continua la sua protesta contro i politici poco inclini alle questioni ambientali e ai cambiamenti climatici.
Lo studio di architettura norvegese Snøhetta ha realizzato la prima casa ecologicamente consapevole, per frenare i cambiamenti climatici.
si è parlato poco è il cambiamento climatico, forse perché considerato da de Blasio un argomento che non può essere separato dal comune obiettivo di portare la città verso un futuro di “progresso”.