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Brennero, proteste al confine tra Italia e Austria contro la chiusura delle frontiere ai migranti
Centinaia di giovani dei centri sociali italiani, austriaci e tedeschi hanno protestato al valico del Brennero, al confine tra Italia e Austria, contro la politica di respingimento e chiusura delle frontiere nei confronti dei migranti messa in atto da Vienna e dai paesi balcanici. Erano circa 600, arrivati soprattutto dall’Italia settentrionale. Qualcuno indossava dei
Centinaia di giovani dei centri sociali italiani, austriaci e tedeschi hanno protestato al valico del Brennero, al confine tra Italia e Austria, contro la politica di respingimento e chiusura delle frontiere nei confronti dei migranti messa in atto da Vienna e dai paesi balcanici.
Erano circa 600, arrivati soprattutto dall’Italia settentrionale. Qualcuno indossava dei giubbotti di salvataggio come quelli dei migranti arrivati via mare. Il punto di ritrovo è stato la stazione ferroviaria del Brennero; da lì sono partiti in corteo lungo la statale, fino al confine, riuscendo così a entrare in territorio austriaco. L’atto simbolico era dunque compiuto, il confine che l’Austria ha chiuso ai migranti era stato violato.
I manifestanti hanno proseguito la marcia per alcune centinaia di metri. A non farli proseguire oltre c’era un cordone di poliziotti austriaci, con caschi, manganelli, e spray urticante, che sono intervenuti con decisione al tentativo dei manifestanti di occupare la linea ferroviaria.
Per il resto gli schieramenti si sono fronteggiati in stallo per alcuni minuti a pochi metri di distanza. Da una parte gli slogan contro “l’arroccamento nella fortezza europea, disumano ed egoista”, tra questi: “no borders, no nations, no deportations”. Dall’altra i funzionari austriaci che intimavano di non proseguire.
Risatine sardoniche hanno accolto l’avviso che il corteo era sciolto per ordine dell’autorità, e gli stessi poliziotti sembravano perplessi sull’efficacia di tale annuncio. Poi, al grido di “hasta la victoria siempre” il corteo è avanzato fino ad entrare in contatto con la linea degli agenti.
Per fortuna la violenza si è limitata a qualche spintone e all’uso degli spray da parte della polizia. Anche se alla fine ci sono stati cinque agenti e una decina di dimostranti che hanno dovuto ricorrere alle cure dei medici. Poi i manifestanti si sono dichiarati soddisfatti dell’obiettivo raggiunto e si sono ritirati lasciando sull’asfalto la scritta “Welcome refugees”, benvenuti rifugiati.
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