Dopo aver pubblicato a fine marzo l’album Mixing colours, i compositori britannici Roger e Brian Eno hanno lanciato un contest video a cui chiunque, con il proprio smartphone, può partecipare. Con le restrizioni agli spostamenti tuttora vigenti nel mondo, Brian Eno e suo fratello minore Roger Eno provano in questo modo a farci riscoprire gli spazi
La musica curativa di Brian Eno: come guarire attraverso la musica
Brian Eno
È il 1978 quando Brian Eno definisce in un album un nuovo stile di musica che si era per anni preparato a produrre. Il 1978 è, infatti, l’anno di uscita di Ambient 1: Music for Airports, album emblema e primo sforzo cosciente di produzione di musica ambient (termine tra l’altro coniato dallo stesso Eno) creata per migliorare l’esperienze di attesa negli aeroporti.
L’idea del progetto era venuta in mente all’artista qualche anno prima quando, costretto da una lunga attesa in un aeroporto tedesco, si era reso conto di quanto fosse deprimente la musica che veniva trasmessa nei terminal. Ambient 1 diventa il tentativo di rendere più piacevole l’attesa e, anzi, proficua perché tenta di trasmettere la calma necessaria a placare il nervosismo per l’attesa e per il volo.
Ecco come la musica può diventare curativa
A distanza di 35 anni Brian Eno è pronto a una nuova sfida: portare la sua musica curativa negli ospedali. Proprio in questi giorni, infatti, il polistrumentista, musicista e artista sta portando due nuove installazioni sonore nell’ospedale Montefiore ad Hove nell’East Sussex.
La prima, 77 million paintings for Montefiore, è situata nella zona della reception dell’ospedale: installazione di luce e musica generativa (che impiega, cioè, un sistema elettronico per cui i suoni sono in continua evoluzione e non si ripetono mai). La seconda, la Quiet room for Montefiore, consiste in uno spazio collocato al piano terra creato appositamente per pazienti, visitatori e personale medico come luogo di “fuga” dove ritirarsi a pensare o semplicemente per rilassarsi ascoltando musica curativa.
Il progetto è stato fortemente voluto da Robin Turner, chirurgo dell’ospedale, dopo che la moglie aveva passato due ore immersa nella tranquilla serenità di uno degli impianti prodotti proprio da Brian Eno. L’ospedale ha convenuto con il chirurgo che un impianto sonoro e musicale adatto potesse avere un effetto di benessere su personale e pazienti, appoggiando la proposta.
La musica curativa nel processo di guarigione
L’ospedale Montefiore è un ospedale all’avanguardia come pochi ne esistono: è stato progettato da architetti specializzati dell’IBI Nightingale che basano i propri studi sulla convinzione che un giusto ambiente di guarigione non sia solo quello dato da tecnologie avanzate o da spazi pensati e costruiti per le procedure chirurgiche, ma anche quello in cui i pazienti si sentono in grado di rilassarsi abbastanza da pensare di prendere adeguatamente parte al processo di guarigione di se stessi.
Ed è per questo che la musica curativa di Brian Eno potrebbe presto essere portata anche in altri ospedali.
Immagine di copertina: Brian Eno e una delle sue ultime installazioni “77 Million Paintings” © Sergio Dionisio/Getty Images .
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La presa di coscienza della tematica ambientale nella musica risale all’aprile del 1970, con la nascita negli Stati Uniti dell’attuale movimento ambientalista e l’istituzione della Giornata della Terra dedicata alla natura e alla conservazione. Il primo inno rock ambientale moderno è quello della cantautrice canadese Joni Mitchell, che nella canzone Big yellow taxi parla di “pavimentazione
In occasione dell’uscita il 9 marzo del suo ultimo album, David Byrne ha fatto pubblica ammenda per non aver chiamato alcuna artista nella realizzazione del disco, a cui hanno invece partecipato 25 tra musicisti e produttori. Molti di questi sono amici e collaboratori di una vita, come Brian Eno, altri sono nuovi compagni di avventura.
Creare arte e comporre musica grazie a reti neurali artificiali e algoritmi, ma con la stessa sensibilità di un essere umano, non è più utopia. Quando pensiamo all’intelligenza artificiale, il più delle volte la associamo alle attività in cui gli uomini possono facilmente essere rimpiazzati dalle macchine: nei lavori manuali, in quelli che richiedono calcoli
Esplorare il passato, il presente e il futuro dell’energia attraverso la musica. Questa la sfida raccolta dal produttore Brian Eno, autore del paesaggio sonoro che dal 10 giugno animerà il padiglione del Regno Unito a Expo Astana 2017, in Kazakistan. Eno ha composto un brano continuo che accompagna i visitatori del padiglione nelle diverse aree
Sul sito ufficiale di David Byrne è stata pubblicata, con data 28 luglio, una nota scritta dall’amico e collaboratore Brian Eno dal titolo Gaza and the loss of civilization. Dall’introduzione si scopre che la lettera era stata inviata da Brian Eno per email come riflessione privata, ma David Byrne ha deciso di rendere pubblica quella che
Oggi Brian Eno compie 66 anni. Il suo curriculum è talmente vasto che di certo un post non potrebbe rendergli giustizia: la brillante carriera solista tra sperimentazione ambient e avanguardia, le collaborazioni con gli amici di sempre Robert Fripp e David Byrne, la produzione geniale dietro a capolavori immortali come Heroes di David Bowie, Remain In
Hurray For The Riff Raff – Good Time Blues (An Outlaw’s Lament) – Small Town Heroes Lucius – Go Home (Wildewoman) S. Carey – Creaking (Range of Light) Lykke Li – No Rest Fot The Wicked (I Never Learn) Sharon Van Etten – Taking Chanches (Are We There) SZA –
Uscito il 9 marzo 1987 per la Island Records, The Joshua tree raggiunge la prima posizione delle classifiche britanniche pochi giorni dopo, il 21 marzo seguente. Gli U2 centrano così il loro terzo primo posto dopo lo straordinario successo di The unforgettable fire (Island, 1984) – l’album della consacrazione internazionale – e War (Island, 1983). Grazie all’aiuto in studio