Il Pniec e l’Ue hanno posto target sfidanti in tema di mobilità. L’Italia è in ritardo ma una svolta porterebbe vantaggi ambientali ed occupazionali.
Com’è andato il viaggio di una Hyundai a idrogeno, da Bruxelles a Napoli
1.800 chilometri a idrogeno, passando per Bolzano, dove è attiva la prima stazione di rifornimento italiana. Dal 2018 in arrivo un nuovo modello Hyundai.
Da Bruxelles a Napoli, passando per Bolzano, Firenze e Roma. Sono quasi duemila i chilometri percorsi da una Hyundai ix35 Fuel Cell, alimentata esclusivamente a idrogeno. Il motivo? Dimostrare che la tecnologia è pronta. E promuovere l’arrivo imminente di un nuovo modello, nel 2018.
L’iniziativa è stata organizzata dall’H2IT, Associazione italiana per l’idrogeno e le celle a combustibile, in occasione della European fuel cell conference che ha visto il mondo della ricerca, dell’industria e del settore pubblico, scambiare e condividere esperienze e risultati di ricerca sul grande tema che riguarda la mobilità di domani: l’idrogeno.
Da Bruxelles a Napoli, le tappe del tour
Dopo la partenza da Bruxelles, la Hyundai ix35 fuel cell ha attraversato Germania e Austria rifornendosi presso due dei circa 100 distributori a idrogeno presenti all’interno dei confini europei, e arrivando il 7 dicembre in Italia. A Napoli l’auto a dicembre è giunta il 12 dicembre, giorno in cui ha preso il via l’European Fuel Cell Technology & Applications Piero Lunghi Conference.
In Italia l’unica stazione attiva e aperta al pubblico è quella che si trova ai margini dell’A22 del Brennero, all’altezza di Bolzano. Qui infatti ha sede il primo e unico distributore pubblico di idrogeno in Italia, realizzato dall’Istituto per le innovazioni tecnologiche (Iit). Ad oggi sono undici le Hyundai ix35 Fuel Cell in circolazione a Bolzano, che insieme agli autobus a celle a combustibile hanno permesso di raggiungere nel 2017 l’importante traguardo di un milione di chilometri percorsi a emissioni zero in Alto Adige. Da qualche settimana nella regione circola anche una Hyundai ix35 Fuel Cell appositamente allestita per i Carabinieri, il primo veicolo alimentato a idrogeno in uso alle forze di polizia italiane.
Il car sharing a idrogeno
Il modello della casa coreana è forse quello che meglio rappresenta lo stato dell’arte della mobilità a idrogeno: una potenza di 136 CV e un’autonomia massima di quasi 600 chilometri con un pieno di idrogeno, con emissioni limitate al solo vapore acqueo. Negli anni sono state molte le iniziative e i test effettuati in tutta Europa, tanto che nel 2013 Hyundai ha avviato per prima la produzione in serie di veicoli a idrogeno.
A Monaco, da più di un anno è attivo BeeZero, il primo servizio di car sharing con auto alimentate a idrogeno. Realizzato in collaborazione con Linde, che produce e stocca l’idrogeno, il servizio è composto da una cinquantina di veicoli noleggiabili e con elevata autonomia.
Un nuovo modello nel 2018
L’idrogeno negli ultimi anni ha conquistato sempre più spazio nel dibattito energetico. Un recente studio infatti, presentato durante la Cop 23, ha rivelato che potrebbe essere impiegato come vettore energetico e coprire un quinto dei consumi energetici entro il 2050. Con una riduzione di circa il 20 per cento delle emissioni di CO2 rispetto ai livelli attuali.
Per questo Hyundai, in occasione del Ces 2018, ha previsto di lanciare sul mercato un nuovo modello: un suv di ultima generazione, che a detta della casa automobilistica con sede a Seul, avrà fino a 800 chilometri di autonomia. Lo stesso brand lancerà in Italia la prima versione elettrica della Hyundai Kona, che diventerà il primo suv elettrico di segmento B a essere prodotto in serie.
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