Il concerto milanese per Gaza, un successo di pubblico e raccolta fondi, è stata la presa di posizione più forte contro il genocidio della scena musicale italiana.
Buddy Holly, primi passi verso il successo
E’ la fine del 1956 quando Charles Hardin Holley, detto Buddy Holly, scopre che a Clovis, New Mexico, esiste il Nor-va-Jack, uno studio di registrazione moderno e all’avanguardia. Già perché Buddy Holly non è solo un grandissimo autore di canzoni, tra i più memorabili del rock’n’roll degli anni ’50, ma è anche sperimentatore di nuove
E’ la fine del 1956 quando Charles Hardin Holley, detto Buddy Holly, scopre che a Clovis, New Mexico, esiste il Nor-va-Jack, uno studio di registrazione moderno e all’avanguardia. Già perché Buddy Holly non è solo un grandissimo autore di canzoni, tra i più memorabili del rock’n’roll degli anni ’50, ma è anche sperimentatore di nuove tecniche in studio e pioniere della classica formazione rock (due chitarre, basso, batteria).
E’ lì che nel febbraio del 1957 registra That’ll Be The Day, brano scritto insieme al fratello Allison e suonato con la nuova band, The Crickets. Il titolo della canzone è una citazione cinematografica e riprende una frase pronunciata da John Wayne nel film The Searchers, capolavoro diretto da John Ford.
Il singolo esce il 27 maggio ed è il primo grande successo di Buddy Holly & The Crickets: a settembre That”ll Be The Day infatti è primo in classifica e presto diventerà disco d’oro. Un brano che nella storia del rock sarà poi oggetto di cover belle importanti, come quella di Linda Ronstadt dei Everly Brothers. E’ anche la prima canzone registrata nel 1958 dai giovanissimi Quarrymen, primo nucelo dei futuri Beatles.
Roberto Vivaldelli
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
I Massive Attack hanno chiuso l’edizione 2024 del Todays festival con uno show unico, dove la musica si è mescolata alla mobilitazione politico-sociale.
Dopo quasi quindici anni, il sogno dei fan si realizza: i fratelli Gallagher hanno fatto pace, gli Oasis tornano a suonare insieme.
Long Story Short è il nuovo Ep dell’artista italopalestinese Laila Al Habash. L’abbiamo incontrata per parlare di musica, attivismo e del genocidio nella Striscia di Gaza.
Hard art è il collettivo interdisciplinare fondato da Brian Eno per combattere i cambiamenti climatici e le crisi globali del nostro tempo.
Il progetto Sounds right consente agli artisti di accreditare la natura come co-autrice quando utilizzano i suoi suoni nelle loro composizioni.
La techno diventa voce di protesta contro i cambiamenti climatici nelle strade di Parigi grazie al collettivo Alternatiba Paris.
“Sulle ali del cavallo bianco” è il nuovo album di Cosmo, a tre anni dall’ultimo. Un periodo in cui il musicista di Ivrea è cambiato molto, tranne su un punto. La voglia di lottare per i diritti civili.
La commissione nazionale tedesca per l’Unesco ha dichiarato la scena techno di Berlino patrimonio culturale della Germania, riconoscendo il ruolo di musica, club e rave nei processi di trasformazione sociale.