Buddy Holly, primi passi verso il successo

E’ la fine del 1956 quando Charles Hardin Holley, detto Buddy Holly, scopre che a Clovis, New Mexico, esiste il Nor-va-Jack, uno studio di registrazione moderno e all’avanguardia. Già perché Buddy Holly non è solo un grandissimo autore di canzoni, tra i più memorabili del rock’n’roll degli anni ’50, ma è anche sperimentatore di nuove

E’ la fine del 1956 quando Charles Hardin Holley, detto Buddy Holly, scopre che a Clovis, New Mexico, esiste il Nor-va-Jack, uno studio di registrazione moderno e all’avanguardia. Già perché Buddy Holly non è solo un grandissimo autore di canzoni, tra i più memorabili del rock’n’roll degli anni ’50, ma è anche sperimentatore di nuove tecniche in studio e pioniere della classica formazione rock (due chitarre, basso, batteria).

 

 

E’ lì che nel febbraio del 1957 registra That’ll Be The Day, brano scritto insieme al fratello Allison e suonato con la nuova band, The Crickets.  Il titolo della canzone è una citazione cinematografica e riprende una frase pronunciata da John Wayne nel film The Searchers, capolavoro diretto da John Ford.

 

Il singolo esce il 27 maggio ed è il primo grande successo di Buddy Holly & The Crickets: a settembre That”ll Be The Day infatti è primo in classifica e presto diventerà disco d’oro. Un brano che nella storia del rock sarà poi oggetto di cover belle importanti, come quella di Linda Ronstadt dei Everly Brothers. E’ anche la prima canzone registrata nel 1958 dai giovanissimi Quarrymen, primo nucelo dei futuri Beatles.

 

Roberto Vivaldelli

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