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La startup italiana Bufaga propone l’installazione di dispositivi in grado di rimuovere le polveri sottili. Prossima tappa: la metro di Roma.
L’inquinamento atmosferico rappresenta oggi il principale rischio ambientale per la salute umana, collegato a circa 7 milioni di morti premature ogni anno, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità. L’Italia, in particolare, detiene un triste primato in Europa con circa 60mila decessi all’anno attribuibili alla qualità dell’aria, evidenziando la gravità e l’urgenza di un problema che compromette non solo la salute umana ma anche la stabilità degli ecosistemi. La mobilità rappresenta una delle fonti principali: dai veicoli privati ai trasporti pubblici, la concentrazione di particolato atmosferico nelle aree urbane è un rischio costante. In tale contesto, una startup innovativa italiana, Bufaga, ha lanciato una proposta audace: può un veicolo, anziché emettere inquinanti, contribuire a rimuoverli dall’ambiente?
Bufaga si inserisce come una risposta concreta a questa domanda, grazie a un dispositivo smart in grado di catturare polveri sottili direttamente dall’aria. È costituito da filtri riutilizzabili una volta scartati, può essere installato su qualunque veicolo (dai mezzi privati agli autobus) e rimuove in modo quantificabile gli inquinanti atmosferici. I dispositivi non si limitano ai veicoli, perché sono progettati per essere posizionati anche in spazi pubblici, come aeroporti, parcheggi e stazioni ferroviarie.
L’elemento innovativo di Bufaga risiede nella promessa di compensare il 100 per cento delle emissioni prodotte durante il tragitto, attraverso un sistema che assorbe attivamente le polveri sottili. In questo modo, ogni viaggio in auto o bus potrebbe trasformarsi in una piccola azione di riduzione dell’inquinamento, rendendo possibile immaginare una mobilità che contribuisca a migliorare l’aria piuttosto che peggiorarla.
Bufaga si impegna a garantire trasparenza nei risultati: grazie a un monitoraggio in tempo reale della qualità dell’aria e delle particelle rimosse, gli utenti e le amministrazioni possono accedere a dati precisi e verificabili. La startup, inoltre, offre report periodici con dati aggregati, permettendo alle aziende e agli enti di includere tali informazioni nei propri bilanci di sostenibilità e di evitare qualsiasi accusa di greenwashing.
Guardando oltre l’adozione su singoli veicoli, la startup ha intrapreso una serie di collaborazioni con l’obiettivo di espandere il proprio impatto. Un progetto di particolare rilevanza prevede la creazione della prima stazione metropolitana italiana a zero polveri sottili presso la stazione Tiburtina di Roma. “Respirare un’aria di montagna nella metro Tiburtina” è l’ambizioso obiettivo della startup, che promette di eliminare 13 kg di polveri sottili l’anno, con un impatto tangibile sulla qualità della vita in città. Un approccio innovativo e pragmatico che dimostra come anche nella mobilità possano emergere soluzioni capaci di contribuire alla lotta contro l’inquinamento atmosferico.
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