
Durante un convegno organizzato da CapBus Service e InGenio a Prato, si è parlato di sicurezza nella mobilità del futuro e nell’elettrificazione dei trasporti.
Abbiamo accompagnato le scuole del progetto E-ducation 3.0 di LifeGate e JLR all’e-prix di Formula E… dove abbiamo portato anche “Bugie!”
“Durante il progetto siamo riusciti a sfatare diversi miti che riguardano la mobilità sostenibile. La nostra idea è cambiata: vediamo un futuro dove le macchine elettriche saranno la maggioranza”. Queste parole, raccolte a margine dello scorso e-prix di Misano Adriatico, sono di Maria Antonietta Spera del Deledda International Institute di Genova, una delle ragazze e dei ragazzi delle scuole superiori coinvolti nel progetto E-ducation 3.0 nato per “smontare” le tante bugie sulla mobilità elettrica e la transizione ecologica e vincitori, coi propri elaborati, di questa edizione dell’iniziativa.
Al microfono è sicura di sé e parla con cognizione di causa. Insieme a compagne e compagni di classe e colleghe e colleghi dell’Istituto scolastico Sacra Famiglia di Torino, anche lei ha partecipato attivamente al programma didattico di LifeGate e Jaguar Land Rover, ormai al suo terzo anno, che prevede una parte di formazione in classe, la realizzazione di un progetto di comunicazione sui temi dell’ambiente, della mobilità e della crisi climatica e infine la visita a uno dei circuiti in cui si svolgono le gare di Formula E. Quest’anno, il 12 e il 13 aprile, l’onere è appunto toccato al Misano world circuit Marco Simoncelli.
Obiettivo dell’iniziativa non è solo migliorare conoscenza teorica degli studenti sull’elettrico, ma anche coinvolgere i più giovani, far “toccare con mano” le nuove tecnologie applicate dalle case automobilistiche prima alle monoposto e poi alle auto su strada e mostrare il mondo della mobilità elettrica da un’angolazione diversa.
La visita ai box, l’incontro coi team in gara, l’assistere all’e-prix dagli spalti del circuito hanno rappresentato sicuramente la parte più interessante ed emozionante della “gita” a Misano. Il campionato 2024 della Formula E è infatti a metà, e la competizione di questa decima edizione per il primo posto è più accesa che mai. Domenica 14 aprile, al termine degli e-prix numero 6 e 7 che si sono svolti a Misano, sono saliti sul podio il tedesco Pascal Werhlein, del team Tag Heuer Porsche Formula E, Jake Dennis, di Andretti, e Nick Cassidy, del team Jaguar TCS racing. Una configurazione che è molto vicina alla classifica generale, dove Werhlein è primo, Dennis è secondo, mentre il neozelandese Cassidy, ora quarto, lotta per il terzo posto con Oliver Rowland del team Nissan. Per quanto riguarda la classifica costruttori, Jaguar TCS racing è in testa, davanti ad Andretti, secondo, e Tag Heuer Porsche Formula E team, terzo.
Nella visita e nell’esperienza delle scuole, però, è stato centrale anche “Bugie!“, il talk che ha preso il nome dal volumetto distribuito a ragazze e ragazzi sui falsi miti che rallentano la transizione ecologica, servito tra l’altro da base per i laboratori. La discussione ha rappresentato un importante momento di incontro e di scambio tra studenti e studentesse da una parte, esperti di mobilità elettrica e autorità locali dall’altra.
L’introduzione è toccata a Roberto Sposini, chief mobility editor di LifeGate, che ha ricordato quanto siano ancora persistenti le fake news sulla mobilità elettrica e quanto sia importante ampliare il più possibile le conoscenze del pubblico – giovane, ma non solo! – su questo settore.
Poi la parola è passata alle autorità locali. Il Sindaco di Misano Adriatico, Fabrizio Piccioni, ha ricordato come la Formula E sia un’opportunità per avere una forte ricaduta turistica in senso sostenibile sul territorio riminese. Gli ha fatto eco Andrea Albani, Managing director Misano world circuit Marco Simoncelli, che non solo ha definito la Formula E “una bellissima piattaforma che ha tanti contenuti legati alla sostenibilità ambientale e sociale”, ma ha anche ricordato le azioni di legacy sul territorio, come una pista ciclabile appena inaugurata con il Comune.
La discussione è entrata nel vivo con gli esperti di mobilità. Giuseppe Campi, Product & EV manager JLR, che ha parlato della scelta, da parte della casa automobilistica, di anticipare la dismissione dei motori endotermici di dieci anni rispetto al limite fissato dall’unione europea al 2035, facilitata anche dalla presenza di Jaguar in Formula E. “Probabilmente è il miglior banco di prova che possa esistere per le auto elettriche”, ha ricordato. “Tanta tecnologia che viene applicata oggi sulla Formula e porterà dei vantaggi sulle auto elettriche sia Jaguar che Land Rover del prossimo futuro”.
Daniele Invernizzi, Presidente Fondazione eV-Now!, ha invece chiarito una volta per tutte che la mobilità elettrica è sicura e soprattutto affidabile. “Non è un alieno”, ha detto. “Nel nostro Paese abbiamo elettrificato le autostrade: questo vuol dire poter ricaricare in tranquillità durante le pause alle stazioni di servizio. Il corridoio che parte dal nord Europa e arriva fino alla Sicilia, oggi per l’elettrico c’è”.
Non è mancato un momento dedicato alle scuole. A salire sul palco è stata proprio Maria Antonietta, che ha ribadito quanto sia stato importante E-ducation 3.0 insieme al volumetto Bugie! per approcciarsi in modo diverso, più pratico, alla mobilità elettrica. Insieme a lei, la sua professoressa, Sarah Shababi: “Con questa idea delle Bugie, i ragazzi e le ragazze imparano a confrontarsi con le fake news e ad avere un approccio critico”, ha detto. “E poi, con l’attività di rielaborazione dei concetti con strumenti adatti alla loro età, come i post social e i podcast, sono riusciti a sentirsi più partecipi”.
Lidia Dainelli, Direttrice ESG strategies di Jaguar Land Rover Italia, ha chiuso l’incontro ricordando quanto sia cruciale investire sui giovani per un futuro più sostenibile, soprattutto attraverso progetti di edutainment. “Lo stiamo sperimentando nei workshop che facciamo in giro per l’Italia: i ragazzi e le ragazze sono i più attenti a questo momento di transizione”. Dainelli si è espressa anche sull’amplissima presenza delle studentesse al progetto, soprattutto quest’anno. “Educare le ragazze alle materie legate all’innovazione è fondamentale. Lo vedo in azienda: le ingegnere oggi in Jaguar sono donne attente alla sostenibilità e riescono davvero a dare un contributo significativo. Non c’è differenza di genere quando ci si approccia a temi così importanti: tutti hanno la stessa capacità e riescono a mettersi in gioco nella giusta maniera”.
Che E-ducation 3.0 possa diventare uno dei progetti chiave per colmare il gap tra maschi e femmine nelle materie STEM?
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