Quando si informa e ci si informa sul clima, talvolta si ha l’impressione di confrontarsi con una serie interminabile di notizie negative, eventi meteo estremi, previsioni sconfortanti. Ma questa è solo una parte di una realtà che è fatta anche di molto altro: attivismo dal basso, progressi tecnologici, scelte politiche ambiziose. Per questo, abbiamo scelto di chiudere il 2024 con 7 buone notizie sul clima che hanno dato speranza a tutte e tutti noi.
Con il solare sui tetti, l’India punta a fornire elettricità gratis a 10 milioni di abitazioni
La nazione più popolosa al mondo, nonché tra le prime per emissioni di CO2, ha deciso di sbloccare quasi 9 miliardi di euro per dare una “scossa” al settore fotovoltaico. In particolare, per fornire elettricità gratuita prodotta dal solare sui tetti a circa 10 milioni di abitazioni. Può sembrare poca cosa per uno stato-continente che ha superato quota 1,4 miliardi di abitanti, ma la crisi climatica ha bisogno di questi stimoli per far capire che la transizione è più viva che mai. Fino a pochi mesi fa, installare un pannello sul tetto di una casa era impresa burocraticamente complicata in India: “Nel 2021 dovevamo ottenere 45 firme per installare un piccolo impianto solare su un tetto – ha affermato Shreya Mishra, amministratore delegato di Solar Square, una delle maggiori aziende indiane nel settore delle rinnovabili –, oggi è quasi istantaneo”. Non è un caso che, nei primi nove mesi di quest’anno, l’India sia riuscita a installare quasi 2 gigawatt di capacità solare sui tetti.
Agire per il clima migliorerà la sicurezza energetica in Europa dell’8 per cento
Industria e cittadini possono concorrere all’azzeramento delle emissioni di CO2 in Europa. E questa collaborazione darà i suoi frutti. Secondo un’analisi del Fondo monetario internazionale pubblicata a maggio, il nostro continente potrebbe migliorare la sicurezza energetica dell’8 per cento da qui al 2030. Cosa vuol dire? In poche parole, essere meno ostaggio del mercato dei combustibili fossili, più sicuri di saper e poter produrre energia in quantità sufficiente per soddisfare il proprio fabbisogno. Insomma, essere più indipendenti e meno alla mercé delle montagne russe (è proprio il caso di dirlo) geopolitiche.
La natura diventa autrice e guadagna dai diritti
È l’idea avuta da Sounds right che permette, per la prima volta, di generare royalties dai suoni della natura utilizzati nelle tracce musicali degli artisti di tutto il mondo. Una parte dei ricavati viene destinata a progetti di conservazione e tutela ambientale. L’idea è stata lanciata dal Museo delle Nazioni Unite, una divisione che mira a coinvolgere soprattutto le giovani generazioni. Il progetto consente agli artisti di accreditare “Nature” come vera e propria artista sulle principali piattaforme di streaming, tra cui Spotify e Apple music.
“A Day In the Life Of A Tree (feat. NATURE)” by Alexis Taylor is out now, featuring the sounds of toads amongst other wonderful sounds of nature. 🍄🌱
Il più grande impianto solare verticale è su uno stadio di calcio del nord Europa
In particolare sull’Ullevaal Stadion, ovvero lo stadio di Oslo, in Norvegia, dove la nazionale gioca la maggior parte delle sue partite in casa. Qui 1.242 pannelli ricoprono il tetto dando vita a un impianto unico al mondo perché in grado di accogliere i raggi del sole da entrambe le “facce”, proprio per la loro posizione verticale e non orizzontale. Solo così, infatti, è possibile dar vita a prestazioni dignitose anche in luoghi, come la Norvegia, meno soleggiati o semplicemente dove il sole è raramente alto nel cielo. L’obiettivo è di generare almeno 250mila kilowattora di elettricità in un anno, ovvero quella necessaria per coprire il fabbisogno di circa 70 abitazioni.
Le Anziane per il clima vincono una causa storica
Nonostante il parlamento elvetico stia facendo di tutto per respingere al mittente la richiesta, ad aprile il gruppo delle Anziane per il clima, ovvero circa 2.300 donne con più di 65 anni, ha incassato una vittoria storica: la Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu) di Strasburgo ha sancito che il loro stato, la Svizzera, non aveva fatto abbastanza per proteggerle dal riscaldamento globale, violando così i loro diritti umani. Che a fare cause fossero persone di questa fascia di età, invece di giovani generazioni, è dovuta al fatto che sono proprio le più anziane a subire i rischi che le ondate di caldo comportano per la salute. Oggi, non in un futuro lontano.
Il Regno Unito ha chiuso con il carbone, per sempre
E lo ha fatto in soli dodici anni, convincendo le “sporche” centrali a convertirsi alle rinnovabili. L’ultima a chiudere è stata quella di Ratcliffe-on-Soar, situata nel Nottinghamshire, che ha spento per sempre i suoi impianti nella giornata del 30 settembre. Un evento che ha segnato la fine di un’era, quella basata proprio sul carbone, e che ha permesso al governo di Londra di presentarsi alla Cop29 con nuovi obiettivi climatici. Non è un caso che il primo ministro Keir Starmer abbia annunciato alla conferenza sul clima di Baku, in Azerbaigian, di voler portare il taglio delle emissioni di CO2 (da raggiungere entro il 2035, rispetto ai livelli del 1990) dal 78 all’81 per cento.
C’è chi crede (e investe) nella biodiversità
Parliamo di sei paesi europei che, alla Cop16 di Cali sulla biodiversità, hanno promesso investimenti per 130 milioni di euro per tutelare la natura e tutte le specie animali e vegetali che ospita, essere umano compreso. In particolare, si tratta di Germania, Regno Unito, Danimarca, Norvegia, Spagna e Lussemburgo. La speranza è che a questi stati, ma soprattutto a questi soldi, se ne aggiungano altri visto che la Cop16 andrà ai tempi supplementari, previsti dal 25 al 27 febbraio a Roma, presso la sede della Fao. Lì si cercherà di finire il lavoro rimasto in sospeso in Colombia.
La Cop16 di Cali, in Colombia, è stata sospesa per il mancato raggiungimento del quorum necessario per lo svolgimento della plenaria finale. Tempi supplementari a Roma, nel 2025, sperando che le parti trovino le risorse per tutelare la biodiversità.
Finanza climatica, carbon credit, gender, mitigazione. La Cop29 si è chiusa risultati difficilmente catalogabili in maniera netta come positivi o negativi.