Si tratta di un’area di 202 chilometri quadrati nata grazie agli sforzi durati 16 anni delle comunità locali e nazionali a Porto Rico.
Continua il più grande programma di scoperta della biodiversità australiana
Grazie ad un finanziamento di 12 milioni di dollari il grande programma di scoperta e catalogazione della biodiversità australiana è stato prorogato fino al 2017.
Il continente australiano è un immenso scrigno che racchiude un’incredibile varietà animale e vegetale che non si trova in nessun altro posto del mondo. L’Australia è rimasta isolata dal resto delle terre emerse e ha pertanto sviluppato una biodiversità unica. Mammiferi che depongono le uova, uccelli simili a dinosauri, pesci dotati di polmoni, gli animali australiani sembrano usciti da un libro di favole e, a quanto pare, le sorprese non sono ancora finite.
Il Bush Blitz è il più grande programma per la scoperta di nuove specie animali e vegetali in Australia che ha l’obiettivo di fornire dati scientifici di riferimento che aiuteranno a proteggere la biodiversità. Il programma è stato avviato nel 2010 e da allora ha scoperto circa settecento nuove specie ignote alla scienza e ha raccolto dati e informazioni su specie già note ma poco conosciute. Il progetto sembrava destinato alla conclusione ma grazie ad un accordo con il governo e con la compagnia mineraria BHP Billiton è stato prorogato fino al 2017. Il governo federale e la compagnia mineraria hanno messo a disposizione del Bush Blitz un finanziamento di 12 milioni di dollari.
L’organizzazione invia i propri biologi nelle zone più remote dell’Australia, a setacciare ogni cespuglio, ogni anfratto e ogni corso d’acqua per scoprire nuove specie. Secondo una stima del governo in Australia ci sarebbero più di 566mila specie, ma il 75 per cento di loro deve ancora essere identificato. La vastità del Paese ha contribuito a rendere ancora ignote moltissime piante e animali. Il 45 per cento della superficie terrestre e il 90 per cento di quella marina devono ancora essere adeguatamente esaminate dagli scienziati.
«Se non sai quello che hai, non è possibile proteggerlo – ha dichiarato Jo Harding, direttore del programma di Bush Blitz – non stiamo parlando di canguri e wallaby, ma di creature più piccole e nascoste, come gli insetti e i ragni. Se sono endemiche e vivono solo in una zona circoscritta, possiamo perderle senza neppure sapere della loro esistenza». La scomparsa di questi animali può avere ripercussioni su interi ecosistemi. «Sia che siano riciclatori, come mosche, o impollinatori, come api e farfalle, svolgono preziosi servizi ecosistemici e proprio non so quali potrebbero essere le implicazioni se si estinguessero».
Tra le specie finora scoperte ci sono un pesce dagli occhi blu che vive nelle pozze sulla cima delle cascate nel Territorio del Nord, una strana specie di ragno lupo in grado di camminare sull’acqua e un nuovo tipo di tartufo autoctono della Mildura, nello stato di Victoria.
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