Più di cento calciatrici hanno inviato una lettera alla Fifa per chiedere di interrompere la sponsorizzazione con la Saudi Aramco
- Più di cento calciatrici professioniste hanno firmato una lettera per chiedere alla Fifa di cancellare l’accordo con lo sponsor Saudi Aramco, compagnia petrolifera dell’Arabia Saudita
- Definiscono il paese un luogo nel quale avvengono “brutali violazioni dei diritti umani”
- Aramco dovrebbe sponsorizzare la Coppa del Mondo femminile del 2027
Mentre l’Arabia Saudita continua a firmare accordi milionari con diverse Federazioni internazionali per sponsorizzare e organizzare alcuni tra gli eventi sportivi più importanti del Pianeta, c’è chi prova a dire “no” in nome del rispetto dei diritti umani. Più di cento calciatrici professioniste hanno firmato e inviato alla Fifa una lettera per chiedere di cancellare l’accordo commerciale con la Saudi Aramco, la compagnia petrolifera di stato dell’Arabia Saudita, accusando le autorità di Riyad di essere responsabili di “brutali violazioni dei diritti umani”e di portare avanti pratiche di “sportwashing”. Nel documento, le calciatrici definiscono quello saudita un “regime autocratico che viola in maniera sistematica i diritti delle donne e criminalizza la comunità Lgbtqia+”.
La lettera e i precedenti controversi con l’Arabia Saudita
Il motivo scatenante è stato l’accordo che la Fifa ha firmato lo scorso aprile con Saudi Aramco per sponsorizzare i prossimi mondiali di calcio femminile che si terranno nel 2027 in Brasile. Una situazione che si va a sommare al precedente dell’ultima Coppa del Mondo, quella del 2023, per la quale la Fifa aveva inizialmente ottenuto una sponsorizzazione da Visit Saudi.
“Le autorità dell’Arabia Saudita – si legge nella lettera delle giocatrici, come anticipato da El Pais – hanno speso milioni in patrocini sportivi per tentare di sviare l’attenzione dalla brutale reputazione del regime in materia di diritti umani, ma il trattamento delle donne parla da solo”. Tra le firmatarie c’è anche la calciatrice della Nazionale italiana e della Roma Elena Linari, insieme ad alcune tra le più importanti atlete del mondo, come l’attaccante spagnola Maitane Lopez, l’attaccante finlandese Sanni Franssi, oltre alla la capitana della nazionale canadese, Jessie Fleming, e Becky Sauerbrunn, ex capitana della nazionale statunitense, vincitrice dei Mondiali 2015 e 2019.
Nella lettera si specifica che le calciatrici meriterebbero qualcosa di più dall’organizzazione che controlla il calcio mondiale (la Fifa) di un alleanza con un sponsor che viene definito “da incubo. Proprio per supportare le donne saudite i cui diritti vengono violati abbiamo deciso di parlare e ci rifiutiamo di essere complici di questi soprusi. Riteniamo opportuno che la Fifa riconsideri al più presto la sua partnership con Saudi Aramco e che la sostituisca con sponsor più in linea con valori quali la difesa della parità di genere, dei diritti umani e della sicurezza di tutto il Pianeta”.
La Fifa al momento non ha risposto nel merito della lettera, ma ha sostenuto che ogni entrata ricavata da queste tipologie di accordi commerciali viene reinvestita su più livelli e che grazie anche a queste nuove disponibilità gli investimenti nel calcio femminile sono in continua crescita. Per la prima volta, però, delle calciatrici professioniste prendono posizione e chiedono al calcio mondiale di fare lo stesso. Occorrerà verificare se a prevalere saranno i valori e l’etica o i capitali promessi dalla compagnia petrolifera.
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