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L’ondata di caldo straordinario di questa estate mette in crisi le centrali nucleari che devono essere spente perché non si riescono a raffreddare i reattori.
Il caldo che ha investito nelle ultime settimane l’Europa da Nord a Sud ha causato in Francia, Germania e Svezia il blocco di diverse centrali nucleari a causa della scarsità d’acqua e delle alte temperature di fiumi e mari le cui acque sono utilizzate per raffreddare i reattori. A questo si aggiunge anche il danno sulla flora e la fauna acquatica. Le centrali dopo aver utilizzato le acque per il loro raffreddamento le riversano nei corsi d’acqua o in mare a temperature ancora più elevate determinando un ulteriore incremento delle temperature che sta provocando morie di pesci.
In Francia sono stati ben quattro i reattori nucleari che si sono fermati a causa dell’impossibilità di attivare un adeguato raffreddamento senza mettere ulteriormente sotto stress l’ecosistema di alcuni fiumi. Edf, la maggiore azienda produttrice e distributrice di energia in Francia, ha deciso di bloccare un reattore nella centrale elettrica di Fessenheim in Alsazia, uno a Saint-Alban nei pressi di Gravelines, nel Nord-Passo di Calais e altri due in quella nella centrale di Bugey, 25 chilometri ad est di Lione e poco più di 150 dal confine italiano. Di quest’ultima si ricorda l’incidente avvenuto a giugno dello scorso anno quando, in occasione di lavori di manutenzione, il mal malfunzionamento di una valvola ha portato a una crescita di pressione del sistema di rimozione del calore dal reattore causando uno sfiato che, fortunatamente, non ha comportato alcun rilascio di radioattività nell’aria nonostante la grande apprensione che aveva generato.
Come i cugini francesi, anche in Germania le autorità hanno deciso di adottare misure straordinarie rallentando la produzione di energia nelle centrali nucleari. Il motivo è sempre lo stesso: se la temperatura degli impianti dovesse alzarsi troppo, l’assorbimento di acqua di raffreddamento diventerebbe impossibile aprendo scenari catastrofici. In via precauzionale, nell’alto Reno, il produttore di energia Karlsruhe EnBW ha ridotto a un livello tra il 2 e il 10 per cento la produzione della centrale nucleare di Philippsburg. Stessa sorte potrebbe toccare all’impianto di Neckarwestheim e a quello di Brokdorf.
Il problema di come raffreddare le centrali nucleari nel caso in cui la temperatura delle acque utilizzate in condizioni normali superi il punto critico è una questione che interessa anche la Svezia nonostante utilizzi l’acqua del mare. Il continuo caldo ha portato l’acqua a circa 25 gradi, un livello troppo alto che ha spinto le autorità a sospendere le attività dell’impianto elettronucleare di Ringhals, il più potente del Paese. Un evento raro che richiama però la delicatezza degli impianti nucleari che, se da un lato garantiscono grosse quantità di energia pulita, dall’altro si trovano sempre a fare i conti con situazioni che rischiano di scatenare incidenti colossali.
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