Il gatto deve essere accompagnato con intelligenza verso il fine vita. Ma basta poco per rendere la sua terza età più agevole e accettabile.
Caldo e animali domestici, ecco come aiutarli e proteggerli
La stagione calda non è un periodo felice per i nostri amici animali. La loro termoregolazione, diversa da quella umana, va conosciuta per evitare problemi.
In piena estate, tra i pericoli maggiori per i nostri amici a quattro zampe (oltre ai fastidiosi forasacchi per i cani) vi sono anche il caldo eccessivo e il colpo di calore, ovvero un aumento della temperatura corporea a seguito delle temperature elevate che può manifestarsi anche al chiuso (per esempio all’interno dell’auto) o in assenza del sole, quando la temperatura esterna è molto alta ed è associata a un elevato tasso di umidità o alla mancanza di ventilazione, condizioni a cui l’organismo animale non riesce ad adattarsi.
Mylav – laboratorio di analisi veterinarie privato con un’esperienza ventennale a servizio dei medici di tutta Italia – ha analizzato il tema con l’aiuto del dottor Isidoro Grillo, esperto Mylav e direttore de Il fatto veterinario. Facciamo il punto, quindi, sulla termoregolazione animale per dare qualche utile consiglio a tutti coloro che vivono con un amico a quattro zampe e vogliono affrontare al meglio le alte temperature dell’estate.
I cani e il caldo
Nel cane, la temperatura media oscilla tra i 38,1° e i 38,9°, ed è superiore quindi a quella di noi umani. Quando la temperatura del cane raggiunge i 41°, o addirittura li supera, c’è il rischio concreto di colpo di calore che consiste in una grave emergenza che può portare a complicazioni e anche alla morte del nostro amico a quattro zampe. Per questa ragione è importante che il proprietario sappia come riconoscerne i sintomi e come comportarsi, ma soprattutto è basilare che sappia cosa fare per evitare questo pericolo.
A questo punto, però, è bene conoscere qualcosa in più sulla termoregolazione dei cani. Il cane non suda attraverso la pelle, come noi umani: il pelo, infatti, fa da termoisolante e permette di isolare e proteggere la cute sia in estate (per esempio nei confronti dei raggi solari) sia in inverno (e quindi dal freddo e dagli agenti atmosferici), ma non vedremo mai un mantello di un cane o di un gatto bagnato di gocce di sudore.
Il processo di termoregolazione del cane avviene, infatti, attraverso la respirazione. L’aria che passa dalle canne nasali dell’animale raffredda il sangue che attraversa i vasi sanguigni del naso e che consente così al cane di abbassare la propria temperatura corporea. Nel caso in cui il soggetto sia eccessivamente accaldato, la funzione delle canne nasali non basta più ed entra quindi in gioco la bocca: il nostro udito percepirà l’ansimare del cane e la nostra vista noterà una lingua a penzoloni. In questo caso l’aria, passando sopra la lingua umida, è in grado di raffreddarla, raffreddando anche il circolo sanguigno e di conseguenza la temperatura corporea.
Le razze più predisposte al colpo di calore
La situazione si complica però se il cane inala aria troppo calda, come per esempio nei mesi estivi di luglio e agosto e il sistema di termoregolazione non è più in grado di raffreddare l’animale. In questo caso il rischio di un colpo di calore diventa ancora più concreto, e bisogna agire in maniera davvero tempestiva.
Ci sono razze canine che sono maggiormente predisposte a questo problema: parliamo delle cosiddette razze brachicefale (razze dal muso “schiacciato”). Tra queste vi sono i boxer, i bulldog, i carlini, i pechinesi, ma anche i bouledogue francesi, i dogue de bordeaux, gli shar pei e tutti gli incroci brachicefali. Nonostante queste razze siano più predisposte ai colpi di calore, è bene sapere che, comunque, tutti i cani ne possono soffrire indipendentemente dalla conformazione del cranio. Ovviamente, a parte questi esemplari, bisogna prestare particolare attenzione anche ai cani anziani, malati, ai cuccioli, ai soggetti obesi o affetti da gravi malattie respiratorie o cardiache.
Colpo di calore, come riconoscerlo e che fare
Se si è alla presenza di un colpo di calore si nota che l’animale fa fatica a respirare, ansima in maniera eccessiva, la bocca e le mucose diventano rosso scuro e anche appiccicose a causa della respirazione affannosa e dell’estrema disidratazione. Inoltre, l’atteggiamento del cane apparirà agitato e impaurito per la condizione che sta vivendo. Il colpo di calore va subito preso seriamente, perché se non è affrontato in tempo può portare alla perdita di coscienza, al coma ed alla morte.
La prima cosa da fare, se ci sembra che il cane abbia un colpo di calore, è bagnarlo subito con acqua fresca (se piccolo lo si può immergere direttamente nella vasca, se invece è grande ed è difficile da prendere in braccio può essere utile bagnarlo con teli imbevuti, bottiglie o spruzzini). Nel tentativo di raffreddare l’animale, non bisogna però utilizzare acqua troppo fredda o ghiaccio per evitare che si possa verificare uno shock termico. Nel frattempo, è necessario avvertire subito il proprio veterinario di fiducia e recarsi da lui nel più breve tempo possibile. Durante il trasporto può essere utile guidare con i finestrini aperti per aumentare l’evaporazione dell’acqua dal mantello del cane, in modo da favorire la riduzione della temperatura.
Il gatto e il caldo eccessivo
I cani non sono gli unici animali a soffrire il caldo e a temere gli spiacevoli colpi di calore. Anche i gatti, infatti, non sono dotati di ghiandole sudoripare (se non a livello dei polpastrelli, ma non sono sufficienti a disperdere efficacemente il calore corporeo). I felini manifestano il colpo di calore respirando più frequentemente e a bocca aperta con salivazione eccessiva. Di fronte a un atteggiamento di questo genere è raccomandabile bagnare il gattino e portarlo da un veterinario al più presto per le cure del caso.
Per aiutare i gatti a combattere il caldo, è utile farli soggiornare in luoghi ventilati e ombreggiati, lasciare sempre a disposizione acqua fresca (ma non fredda) e cambiarla spesso. Può essere anche utile dare da mangiare al gatto solo nelle ore più fresche, per evitare che il cibo, soprattutto umido, con il caldo si deteriori. Infine, se si vede il felino accaldato, lo si può bagnare leggermente con dell’acqua fresca soprattutto su testa, collo, ascelle, addome, inguine e zampe.
Caldo e cavalli, attenzione anche a loro
Sebbene possiamo vedere sudare i cavalli anche a livello corporeo, tanto che esiste uno strumento specifico per pulirli – il raschietto da sudore, denominato anche stecca (una lama sottile e flessibile munite di due manici alle estremità, utile per asportare il sudore o l’acqua dal corpo dell’animale) –, gli equini soffrono molto il caldo, alla pari di cani e gatti. Proprio per questo, nei mesi più caldi, vengono allenati nelle primissime ore del mattino, quando le temperature sono ancora miti. I cavalli in esercizio, e quindi sotto sforzo, producono molto calore che, se non correttamente dissipato per evaporazione, porta al surriscaldamento dell’animale e a una conseguente disidratazione, da non sottovalutare mai perché può portare l’animale in shock ipovolemico.
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