“Risparmiate energia il più possibile”. L’appello è del governo del Giappone, alle prese con un’ondata di caldo anomala che ha fatto impennare i consumi.
Il Giappone è travolto da un’ondata di caldo, anomala per il mese di giugno.
Il sistema elettrico nazionale fatica a stare al passo con la domanda, visto che alcune centrali nucleari sono state chiuse per motivi di sicurezza.
Il governo ha chiesto ai cittadini di fare il possibile per risparmiare energia.
È difficile immaginare una metropoli come Tokyo in cui le luci restano spente per diverse ore al giorno. Eppure, è quello che ha dovuto chiedere ai cittadini il governo del Giappone, nel bel mezzo di un’ondata di caldo record che sta mettendo fortemente in crisi la stabilità del sistema elettrico.
L’ondata di caldo che si è abbattuta sul Giappone
Martedì 28 giugno è il quarto giorno consecutivo in cui Tokyo, metropoli con 37 milioni di abitanti, è alle prese con temperature torride. Domenica 26 giugno sono stati raggiunti i 35,4 gradi centigradi. Nel frattempo a Isesaki, a un centinaio di chilometri di distanza, la colonnina di mercurio sfondava la soglia dei 40,2 gradi: a giugno non era mai stata toccata una temperatura così alta da quando sono iniziate le misurazioni, nel 1875. Non va troppo meglio nella parte centrale dell’isola di Honshu, con i 35,1 gradi di Nagano, né nella costa occidentale, con i 36,7 gradi del distretto di Takada. Secondo le previsioni, il caldo è destinato a continuare ancora per tutto il resto della settimana. Anzi, probabilmente peggiorerà.
Historic and dangerous heatwave gripping Northeast Asia breaks national June record in Japan 🇯🇵
Le estati giapponesi sono solite essere bollenti, ma non certo a giugno, nel bel mezzo della stagione delle piogge. Quest’ultima però è stata dichiarata chiusa con 22 giorni di anticipo rispetto alla norma nella regione di Kanto, che comprende la capitale Tokyo.
Rischio blackout nelle metropoli giapponesi
Per resistere a temperature del genere, soprattutto all’interno di città così densamente popolate, non c’è altra scelta se non quella di accendere il climatizzatore. A marzo 2022 però, a undici anni dal disastro di Fukushima, un altro terremoto di magnitudo 7.3 ha colpito il nord del Giappone, costringendo a sospendere le operazioni delle centrali nucleari per motivi di sicurezza. Queste ultime, però, sono tuttora la spina dorsale del sistema elettrico nipponico.
E ora lo squilibrio tra domanda e offerta è “severo”, ha dichiarato il ministero dell’Economia, del commercio e dell’industria, guidato da Hagiuda Koichi. Invitando appunto i cittadini a spegnere luci e interruttori e a usare l’aria condizionata “in modo appropriato”, soprattutto nel tardo pomeriggio, quando la situazione è più critica.
“Per favore, collaborate e risparmiate energia il più possibile”, ha dichiarato alla stampa Kaname Ogawa, dirigente del ministero. Tradurre in pratica queste raccomandazioni non sarà immediato, tanto più mentre il servizio meteorologico nazionale invita a prestare massima attenzione al rischio di malori fisici, invitando anche a togliersi la mascherina all’aperto.
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