La temperatura media sulla superficie degli oceani e delle terre emerse non è mai stata alta come nello scorso mese di luglio. La conferma di ciò che era già stato previsto dagli scienziati è arrivata dai calcoli dell’agenzia europea Copernicus. La temperatura media mondiale è stata infatti pari a 16,95 gradi centigradi, ed è appunto la più elevata mai registrata da quando i dati vengono monitorati con regolarità.
Con quasi 17 gradi, temperatura media globale a +1,5 gradi rispetto ai livelli pre-industriali
Il centro di ricerca europeo precisa in particolare che il dato risulta di 0,72 gradi centigradi superare rispetto alla media dei mesi di luglio del periodo compreso tra il 1991 e il 2020. E che batte di ben 0,33 gradi il record precedente, stabilito nel 2019.
Ma soprattutto, quei 16,95 gradi significano che la Terra ha toccato i +1,5 gradi centigradi rispetto al periodo pre-industriale (1850-1900). Ovvero il limite massimo indicato dalla comunità scientifica come “frontiera” da non superare se non si vuole passare da una situazione di crisi ad una di catastrofe climatica.
❄️#Antarctic sea ice extent reached a record low for July at 15% below average ❄️#Arctic sea ice extent was slightly below average, but well above the record minimum
Ciò non vuol dire che l’obiettivo più ambizioso contenuto nell’Accordo di Parigi sia ormai fuori portata: il dato in questione si riferisce ad un solo mese, quello di luglio, appunto. Ad oggi l’aumento rispetto a prima che cominciassimo a bruciare carbone, petrolio e gas per le nostre produzioni è ancora compreso “solo” tra 1,1 e 1,2 gradi. Ma i valori folli di luglio 2023 confermano senz’altro la tendenza inquietante, di fronte alla quale governi e aziende private ancora non stanno agendo in modo sufficientemente drastico.
The global average temperature for July 2023 is confirmed to be the highest on record for any month. And global average sea surface temperatures were 0.51°C above the 1991-2020 average.
— World Meteorological Organization (@WMO) August 8, 2023
Ondate di caldo ed eventi estremi: gli effetti della crisi climatica
I segnali di una pericolosa deriva, d’altra parte, non mancano. Il 3, 4, 5 e 6 luglio sono stati battuti, giorno dopo giorno, i record assoluti per la temperatura media sulla superficie terrestre, con valori che hanno superato i 17 gradi. E anche per tutto il resto del mese, i valori quotidiani sono stati costantemente superiori al precedente record di 16,8 gradi che era stato stabilito nel 2016. Valori eccezionali sono stati registrati anche nei mari di tutto il mondo, compreso il Mediterraneo. Mentre il rapporto annuale dell’Organizzazione meteorologica mondiale e di Copernicus ha precisato che in Europa la temperatura media nel 2022 ha superato di 2,3 gradi centigradi i livelli pre-industriali, ad indicare che il Vecchio Continente si scalda molto più velocemente rispetto alla media della Terra.
Copernicus precisa che “le temperature medie sulla superficie degli oceani sono state di ben 0,51 gradi al di sopra della media 1991-2020”. Con punte di 1,05 gradi nell’Atlantico settentrionale. “Si tratta di record che implicano conseguenze gravi per le persone e per il Pianeta – ha commentato Samantha Brugess, vice-direttrice del servizio di monitoraggio europeo – che si trovano esposti ad eventi estremi sempre più frequenti e intensi”. È il caso delle ondate di caldo eccezionale che stiamo vivendo a ripetizione durante questa estate, unite agli altri eventi meteorologici estremi che stanno colpendo numerosi paesi, Italia inclusa.
La Cop16 di Cali, in Colombia, è stata sospesa per il mancato raggiungimento del quorum necessario per lo svolgimento della plenaria finale. Tempi supplementari a Roma, nel 2025, sperando che le parti trovino le risorse per tutelare la biodiversità.
Finanza climatica, carbon credit, gender, mitigazione. La Cop29 si è chiusa risultati difficilmente catalogabili in maniera netta come positivi o negativi.