Il 25 gennaio a Gavarda, in Spagna, l’ondata di caldo ha portato la temperatura massima a 30,7 gradi. È il record assoluto per un gennaio in Europa.
Da giorni in Europa si registrano temperature straordinariamente elevate. E se d’estate ondate di caldo come quella che sta colpendo alcune regioni (in particolare di Spagna e Francia) destano facilmente allarme per via delle condizioni quasi invivibili, d’inverno se ne parla meno. Ma da un punto di vista climatico, l’inquietudine è identica.
Nelle zone di Malaga e Valencia temperature tra 27 e 30 gradi
Il 25 gennaio scorso, in Spagna il termometro ha raggiunto valori che non possono neppure essere considerati primaverili, bensì decisamente estivi. Nella provincia di Valencia, ed in particolare a Gavarda, la colonnina di mercurio ha fatto registrare una massima di 30,7 gradi centigradi. A riferirlo è stata l’agenzia meteorologica Aemet.
Si tratta del valore più alto mai registrato nell’intero continente in un mese di gennaio, ha sottolineato il servizio di monitoraggio climatico europeo Copernicus. E non si tratta di un caso isolato, nella stessa giornata erano stati registrati 29,5 gradi in un’altra località vicino a Valencia, 28,5 gradi a Murcia e 27,8 gradi a Malaga.
In generale, sono stati superati i 20 gradi in quasi 400 stazioni meteorologiche, ha precisato Ruben del Campo, portavoce dell’Aemet. Valore che è stato raggiunto anche in montagna, domenica 28, sulle piste da sci pirenaiche. Un caldo eccezionale, che ha sorpreso gli amanti degli sport invernali.
Anche in Francia il caldo porta il termometro a più di 25 gradi centigradi
Similmente nella Francia meridionale sono stati toccati i 23,5 grandi negli Alti Pirenei (a Campistrous e Tarbes), 22,9 gradi a Béziers, 22,8 a Narbonne e 22,5 °C a Saint-Girons. E ancora 25,6 gradi a Vives nei Pirenei orientali. Si è così sfiorato il record assoluto, registrato a Eus nel 2013 con 26,3 gradi.
Nella capitale Parigi, alle sei del mattino del 24 gennaio c’erano 15 gradi centigradi. Una temperatura minima che normalmente si registra a primavera inoltrata. Con tutto ciò che questo comporta anche per la flora e l’agricoltura: alcune fioriture hanno cominciato improvvisamente a manifestarsi, ma le colture sono ancora vulnerabili in questa fase e il rischio è che con sbalzi eccessivi si possano compromettere i raccolti di quest’anno.
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