Dal 17 al 23 giugno, Survival International mobilita l’opinione pubblica con una settimana dedicata ai diritti dei popoli incontattati.
Alla scoperta dei popoli indigeni del mondo con il calendario di Survival
Survival International ha annunciato i vincitori del concorso fotografico, le cui foto sono state scelte per il calendario 2020 We, the people.
Nonostante i continui attacchi cui sono sottoposti, e la costante distruzione dei loro territori, nel mondo esistono ancora oltre cinquemila popoli indigeni che perpetuano tradizioni e stili di vita antichi e preziosi, la cui scomparsa rappresenterebbe una perdita per l’umanità tutta. Non reliquie di un mondo che non esiste più, bensì esempi viventi che ci ricordano che vivere in un altro modo, al di fuori della società dominante e del suo conformismo, è ancora possibile, nonostante tutto.
Leggi anche: Il Gennaio rosso del Brasile, i nativi protestano contro Bolsonaro
Proprio alcuni rappresentanti di queste popolazioni, parte essenziale della caleidoscopica diversità umana, sono protagonisti dei dodici scatti che compongono il calendario 2020 We, the people, di Survival International, il movimento per la difesa dei diritti dei popoli tribali.
Elogio alla diversità
L’associazione ha appena annunciato i vincitori del concorso fotografico annuale, in grado di cogliere il profondo legame che unisce i popoli indigeni al loro ambiente, di cui sono i migliori custodi. Dai ghiacci artici alla foresta amazzonica, le fotografie selezionate mostrano “uno spaccato degli stili di vita largamente autosufficienti e straordinariamente diversi di popoli unici e spesso minacciati”, si legge nel comunicato di Survival.
La foto vincitrice
Dagli aborigeni australiani agli iñupiat dell’Alaska, dai quechua peruviani alle donne sama-bajau delle Filippine, le dodici fotografie che compongono il calendario sono un trattato di antropologia per immagini e ci conducono, con discrezione, alla scoperta dei popoli indigeni di tutto il mondo. Lo scatto che ha vinto la competizione e si è guadagnato la copertina, è stato realizzato dall’italiano Mattia Passarini. La foto ritrae una bambina tibetana che abbraccia il suo agnello.
Leggi anche
- Il 9 agosto è la Giornata mondiale dei popoli indigeni
- Dopo 500 anni, continuiamo a resistere. La lotta degli indigeni brasiliani di Piaçaguera per la loro identità
- Brasile, assassinato un altro guardiano dell’Amazzonia, Paulo Paulino
- Il calendario 2019 di Survival celebra i 50 anni di lotte per i diritti dei popoli indigeni
Protagonisti anche dietro l’obiettivo
I popoli indigeni sono, naturalmente, gli indiscussi protagonisti del calendario di Survival, i cui proventi sono destinati interamente a finanziare il lavoro in difesa dei nativi, ma non sono “solo” i soggetti delle fotografie. Quattro dei fotografi vincitori, infatti, sono indigeni: Melody Charlie, Edgar Kanaykõ Xakriabá, Kiliii Yuyan e Wayne Quilliam. Gli altri premiati sono Luis Fabini, Jacob Maentz, Nicolas Senegas, Gabriel Uchida, Soledad Longo, Ana Caroline de Lima, Yuriy Ogarkov e Marco Marcone.
La fotografia dalla parte dei nativi
“L’uso di immagini potenti ha sempre dato un contributo importante alla lotta per la sopravvivenza dei popoli indigeni – ha dichiarato il direttore generale di Survival International, Stephen Corry -. I popoli indigeni hanno gli stessi diritti di chiunque altro. Eppure, governi e multinazionali li torturano e li uccidono, li derubano delle loro terre e li definiscono arretrati e primitivi. Lottiamo per un mondo in cui i popoli indigeni, come tutti, possano vedere protetti i loro diritti umani. Spero che queste immagini stimoleranno tanta gente a unirsi a noi in questa causa, che è una delle crisi umanitarie più urgenti e orribili del nostro tempo. Per i popoli indigeni stessi, per la natura e per tutta l’umanità”.
Per sostenere il lavoro di Survival tramite il calendario
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Negli ultimi anni le terre indigene Kayapó, Munduruku e Yanomami, nell’Amazzonia brasiliana, sono state devastate dalle miniere d’oro illegali.
Sônia Guajajara è attivista, Célia Xakriabá è educatrice. Entrambe sono donne indigene e si sono conquistate un seggio al Congresso brasiliano.
L’installazione di antenne in alcuni punti sperduti dell’Amazzonia sta consentendo alle tribù di tenere alla larga trafficanti e bracconieri.
Bolsonaro riceve la medaglia al merito indigeno. Una scelta assurda del governo brasiliano che non tiene conto delle accuse di genocidio nei confronti del presidente.
Impossibile non restare affascinati dalla vita dei popoli indigeni, così intimamente connessa alla natura e così lontana dal nostro quotidiano. Possiamo raggiungerli con la fantasia e vedere il mondo con i loro occhi grazie alle straordinarie immagini del calendario 2022 “We, the people” di Survival International, il movimento globale che lotta per i loro diritti.
Il presidente cileno Sebastián Piñera ha dichiarato lo stato di emergenza e schierato l’esercito in quattro province nel sud del paese in seguito a una serie di scontri fra le forze dell’ordine e il popolo indigeno dei Mapuche. La misura straordinaria resterà in vigore per almeno due settimane e autorizzerà le forze armate a “fornire appoggio logistico, tecnologico e nelle comunicazioni, così come nelle operazioni di
L’11 ottobre centinaia di persone si sono riunite davanti alla Casa Bianca per chiedere il rispetto delle terre appartenenti agli indigeni.
Le abitanti dell’isola di Busuanga, nell’arcipelago delle Filippine, stanno tutelando le foreste di mangrovie per proteggersi dai tifoni.