Braccio di ferro in California fra ambientalisti e case auto sul Clean air act, che consente allo stato di stabilire propri standard di emissioni, più restrittivi. A pesare i lasciti dell’amministrazione Trump.
In California ormai è scontro aperto fra gruppi ambientalisti e alcune case auto, colpevoli – secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Reuters – di essersi schierate nei mesi scorsi con Trump per impedire alla California di adottare standard più restrittivi in tema di emissioni, grazie al Clean air act.
Da una parte gli ambientalisti del Sierra Club, Environmental defense fund, National resources defense council e Union of concerned scientists, dall’altra quelle case auto che non avrebbero ancora ritirato il loro supporto in una causa intentata dall’amministrazione Trump per privare la California del diritto di stabilire propri standard di emissioni, più restrittivi rispetto a quelli degli altri stati americani.
La California spacca il fronte dei costruttori auto sulle emissioni
Dopo il passo indietro di GM che avrebbe ritirato il suo supporto, a sostenere l’amministrazione Trump sarebbero rimaste FCA, Hyundai, Kia, Mazda, Mitsubishi, Nissan, Subaru e Toyota, secondo quanto riporta Reuters. L’agenzia di stampa precisa anche come Ford, che si è schierata con la California sin dall’inizio, abbia aperto un canale con le case auto schierate pro Trump, invitandole a sostenere un accordo comune che conduca verso un maggior sostegno alla mobilità elettrica e a una riduzione delle emissioni. Nessuna delle case automobilistiche schierate con l’amministrazione uscente, al momento, sembra voler invertire la rotta, anche se, come riporta Bloomberg, le stesse “non avrebbero ancora raggiunto un consenso su come procedere”.
Ford schierata a favore di misure più restrittive
Ford Motor Co. starebbe sollecitando le altre case automobilistiche a considerare il sostegno a un accordo quadro con la California sulle emissioni dei veicoli, nel tentativo di raggiungere il consenso del settore prima che il presidente eletto Joe Biden si insedi. Le principali case automobilistiche si sarebbero dette disponibili a trovare un possibile accordo, dopo il passo indietro di General Motors. La questione, come ampiamente riportato dalla stampa americana, andrebbe avanti già dall’ottobre 2019, quando oltre a GM, anche Toyota, Fiat Chrysler Automobiles e altre case automobilistiche avevano dato il loro sostegno all’amministrazione Trump.
“Foolish executives”, così Trump in un tweet sui sostenitori della California
Su versante opposto, schierate dunque per una regolamentazione più stringente sulle emissioni delle auto ci sarebbero Ford – che aveva già sostenuto l’ordine del governatore della California, Gavin Newsom, di vietare le auto a benzina nel suo stato entro il 2035, (firmando l’accordo sul cofano di una Mustang Mach-E, fra le elettriche più attese del 2021), Honda, Volkswagen e BMW che già nel luglio 2019 avevano raggiunto un accordo volontario con la California sulla riduzione delle emissioni a partire dal 2026, un accordo che avrebbe consentito ai modelli di questi marchi di soddisfare gli standard californiani. Restrizioni che sarebbero comunque inferiori alle regole dell’era Obama, ma largamente più stringenti rispetto alle politiche di Donald Trump. Un Trump che, irritato dalle posizioni di Ford, Honda, Volkswagen e BMW, l’anno scorso aveva bollato in un tweet le case schierate con la California come “foolish”, folli.
My proposal to the politically correct Automobile Companies would lower the average price of a car to consumers by more than $3000, while at the same time making the cars substantially safer. Engines would run smoother. Very little impact on the environment! Foolish executives!
Emissioni auto, Joe Biden prepara la svolta green degli Usa
D’altro canto, con la vittoria di Biden, la lotta di Trump contro la California sul tema emissioni dei veicoli potrebbe presto venir meno. Anche per questo proprio Ford, con una lettera firmata da Kumar Galhotra, presidente Americas & international markets del marchio, in una lettera pubblicata da Bloomberg News, nella quale avrebbe esortato le altre case automobilistiche ad unirsi e “a considerare attivamente l’adozione delle politiche della California”, aggiungendo che “l’amministrazione Biden si muoverà certamente in una direzione diversa e più rigorosa”.
“Se fosse raggiunto un accordo con tutte le case auto – ha dichiarato a Reuters la presidente del California air resources board, Mary Nichols, “servirebbe da esempio anche per tutti gli altri stati americani”. Sulle stesse posizioni anche il senatore Tom Carper, a capo del Democrat on the environment and public works committee, che ha dichiarato alla stampa che anche “il resto delle case automobilistiche dovrebbe supportare la California nella definizione di standard più stringenti”. GM, Fiat Chrysler e Toyota si sarebbero rifiutate di commentare la lettera di Ford, anche se Toyota, “date le circostanze mutevoli”, starebbe valutando la situazione.
Per decarbonizzare l’economia, la mobilità sostenibile è prioritaria. Con Mazda, il primo costruttore ad aderire alla eFuel Alliance, siamo andati in Islanda, per capire come procede la ricerca sui carburanti alternativi.
Intervista a Edoardo Cosenza, assessore alla mobilità del Comune di Napoli: “Bus elettrici, piste ciclabili e mezzi in sharing, ecco come ci muoveremo”.
Il traffico aereo è responsabile del 2,4% delle emissioni di CO2, il che rende urgente l’avvio di azioni concrete da parte del settore per limitare l’impatto dei voli. L’esempio virtuoso di Air Dolomiti.
Strade scolastiche e zone a basse emissioni. Clean Cities chiede la decarbonizzazione dei trasporti urbani per contrastare inquinamento, dipendenza dai combustibili fossili e crisi climatica nelle nostre città.
Il problema della pesca fantasma persiste negli oceani per anni. Hyundai, sostiene un progetto che mira a trasformare le reti da pesca abbandonate in un esempio di economia circolare.
La nota società di pneumatici Michelin presenta a Cuneo il bilancio di sostenibilità. Crescono le energie rinnovabili e si riducono le emissioni di CO2.