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L’antica sequoia, che si poteva attraversare in auto ed era il simbolo del Calaveras Big Trees State Park, è crollata a causa dell’ondata di maltempo che ha investito il paese.
Nella California settentrionale vivono i più grandi esseri viventi del pianeta, le sequoie giganti (Sequoiadendron giganteum). Questi pacifici giganti, la cui origine risale al Mesozoico, possono raggiungere i 90 metri di altezza, 10 metri di diametro e oltre 3mila tonnellate di peso.
Uno dei più famosi di questi colossi di legno, chiamato Pioneer cabin tree, alto oltre 45 metri, è crollato la scorsa domenica, in seguito ad un violento temporale. La sequoia secolare (la cui età è stimata in un migliaio di anni) era il simbolo del Calaveras big trees state park, famosa perché scavata alla base in modo da formare un tunnel che consentiva di attraversarla in auto. Questo scempio risale al 1880 e sembra fu voluto da un albergatore, il tunnel permetteva il passaggio di cavalli e carrozze prima e di auto poi, diventando infine un’attrazione per gli escursionisti. È davvero difficile comprendere come, anziché guardare queste antiche creature con la deferenza che meritano, gli uomini abbiano deciso di asportarne una grande porzione di tronco solo per creare una trappola per turisti.
Pioneer Cabin Tree Falls In Calaveras County During Storm#castorm https://t.co/p9pUcavFlH pic.twitter.com/5CsWMGGnaS
— CBS Sacramento CBS13 (@CBSSacramento) 9 gennaio 2017
Il colpo di grazia al maestoso albero è stato inferto dalle abbondanti piogge e raffiche di vento che si sono abbattute negli ultimi giorni su California e Nevada, ma la sua condanna era stata scritta più di un secolo fa, quando è stato scavato il tunnel al suo interno. La sequoia era ormai viva solo da un lato, aveva radici troppo superficiali e il tronco era molto fragile.
L’annuncio del crollo della sequoia è stato dato dalla Calaveras Big Trees Association, con un post su Facebook che ha ottenuto migliaia di condivisioni e commenti, dimostrando l’importante ruolo che questi colossali alberi hanno nel nostro immaginario. “È proprio come se fosse morto qualcuno di famiglia – ha scritto un insegnante di San Francisco, Joyce Brown. – Avevo 12 anni quando i miei genitori mi portarono a vedere l’albero col buco per la prima volta e pensai di essere entrata nella Terra dei Giganti”.
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