Per definizione, il camaleonte ama passare inosservato. Particolarmente fedele alla sua fama è il camaleonte pigmeo di Chapman (Rhampholeon chapmanorum) perché i suoi avvistamenti si contano sulle dita di una mano, tanto da far temere la sua estinzione. Una spedizione scientifica condotta nel 2016 nelle foreste del Malawi, nell’Africa orientale, è però riuscita a rintracciarne diversi esemplari. I risultati, pubblicati nella rivista Oryx edita dall’università di Cambridge, sono un appello a salvaguardare un ecosistema delicatissimo e vitale.
Ritrovato il rarissimo camaleonte pigmeo di Chapman
Sconosciuto alla scienza fino al 1992, il camaleonte pigmeo di Chapman raggiunge i 5,5 centimetri di lunghezza, meno di un comune uovo di gallina. Krystal Tolley, docente presso l’Istituto nazionale per la biodiversità sudafricano e l’università di Witwatersrand, lo descrive come una “piccola creatura gentile”. “Altre specie di camaleonte possono rivelarsi isteriche, sibilanti e mordaci, ma i camaleonti pigmei sono docili e semplicemente belli”, racconta tramite una nota.
One of the world’s rarest chameleons, Chapman’s pygmy chameleon, long feared to be extinct in the wild has been found surviving in patches of rainforest in Malawi. The study is published in @OryxTheJournal, the International Journal of Conservation. Read: https://t.co/XxQwIVHcLKpic.twitter.com/rKKWcxKpnz
Temendo che ormai la specie fosse estinta, gli esperti dell’istituto nazionale per la biodiversità sudafricano e del museo del Malawi hanno lanciato una campagna crowdfunding per finanziare una spedizione di ricerca. Superando le loro più rosee aspettative, hanno trovato diciassette esemplari adulti in due aree forestali delle colline del Malawi. Probabilmente ce n’erano altri, ma uno dei possibili siti di ricerca era un cimitero ancestrale ritenuto sacro e quindi interdetto al loro passaggio. A Mikundi, dove nel 1998 erano stati ripopolati alcuni camaleonti di allevamento, ne sono stati trovati 21 adulti e 11 piccoli.
Le foreste del Malawi sono a rischio. E i camaleonti con loro
Non è ancora arrivato il momento di tirare un sospiro di sollievo, però. Perché già di per sé i camaleonti sono esposti a un rischio di estinzione ben più alto rispetto al 15 per cento dei rettili squamati, con un 34 per cento di specie classificate come “minacciate” e un altro 18 per cento come “quasi minacciate” dall’Unione internazionale per la conservazione della natura (Iucn). Appaiono vulnerabili soprattutto quelli che vivono esclusivamente nelle foreste, proprio come il camaleonte pigmeo di Chapman.
Negli ultimi quarant’anni, circa l’80 per cento delle foreste nelle colline del Malawi è stato distrutto per fare spazio ai terreni agricoli. Ne resta soltanto un’area grande come un centinaio di campi da calcio, sottolineano i ricercatori. “La perdita di foreste richiede attenzione immediate prima che questa specie raggiunga il punto di non ritorno”, avverte Tolley. “Serve un’urgente azione di conservazione, tra cui lo stop alla distruzione della foresta e il ripristino dell’habitat”.
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