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Cambiamenti climatici e animali domestici, allarme rosso anche per loro
I cambiamenti climatici possono influire su salute e benessere degli animali domestici. Vediamo come con l’aiuto degli esperti.
I cambiamenti climatici possono influire sulla salute e sul benessere dei nostri amici a quattro zampe? La risposta, affermativa, è emersa da una tavola rotonda che ha visto presenti diciotto fra i più importanti leader scientifici europei, riuniti insieme per valutare l’impatto che l’alterazione delle stagioni può avere, e sta avendo, sugli animali domestici. Dall’incontro è emerso come effettivamente il clima impazzito possa avere importanti implicazioni per cani e gatti ed è stato evidenziato come questi effetti possano essere riconducibili a quattro cause principali: aumento del numero e della distribuzione dei parassiti, rischio maggiore per gli animali di contrarre malattie trasmesse dai parassiti “vettori” (che cioè veicolano la patologia), ripercussioni sui comportamenti e sulla salute animale (strettamente interconnessa, è bene sottolinearlo, a quella umana).
Gli italiani sono consapevoli del pericolo?
Una famiglia italiana su due ospita un animale domestico ed è per questo che l’iniziativa Protect our future too, realizzata da Msd animal health, sostiene l’importanza di agire subito per garantire la loro sicurezza e difesa. Con questo obiettivo, è stata infatti condotta una ricerca su un campione di proprietari di animali domestici e veterinari europei che fornisce una panoramica dell’attuale conoscenza dell’influsso che il clima e i suoi cambiamenti stanno avendo sui nostri amici a quattro zampe.
Uno dei dati principali che emerge indica che, nonostante il 71 per cento degli italiani intervistati consideri possibile che le alterazioni stagionali rappresentino un rischio anche per la salute animale, solo il 25 per cento dice di essere sufficientemente informato su questo argomento e conoscere gli effettivi rischi che temperature più alte e cambiamenti stagionali possono avere su di loro. Un’altra evidenza interessante indica che sempre il 71 per cento dei proprietari italiani intervistati si ritiene sufficientemente informato sui rischi connessi ai parassiti, ma ancora uno su due afferma di non proteggere il proprio animale tutto l’anno, non prendendo quindi in considerazione gli effetti dell’alterazione delle stagioni che determinano una maggiore diffusione parassitaria sul territorio per un periodo di tempo più esteso.
In che modo i cambiamenti climatici fanno male agli animali domestici
“Quando proteggiamo i nostri animali dalle malattie trasmesse dai parassiti non dobbiamo pensare alla stagionalità, ma alle temperature”, ha dichiarato a questo proposito Laura Helen Kramer, docente di Parassitologia e Malattie parassitarie presso il dipartimento di Scienze veterinarie dell’Università degli studi di Parma. Per tutelare cani e gatti dalle malattie che pulci, zecche e flebotomi possono trasmettere è quindi di vitale importanza difenderli tutti i mesi dell’anno ed è fondamentale rivolgersi sempre al proprio veterinario per conoscere le migliori prassi da seguire.
“La diffusione della leishmaniosi è un esempio strettamente correlato all’alterazione delle stagioni. È davvero incredibile se pensiamo che questa patologia, fino a vent’anni fa era, in tutto il nord Italia, classificata come una malattia esotica. Questo nuovo scenario è dovuto in buona parte alle variazioni climatiche e ai cambiamenti ambientali degli ultimi decenni, ma è fortemente influenzato anche dalle nuove tendenze socio-culturali”, ha affermato Ezio Ferroglio, docente di Parassitologia e Malattie parassitarie al dipartimento di Scienze veterinarie dell’Università degli studi di Torino.
Anche il comportamento ne risente
Ma non sono solo i parassiti e il loro ciclo vitale cambiato che portano problemi ai nostri amici a quattro zampe. Ci sono anche forti influenze sulle durate e le stagionalità dei calori e, quindi, sulla nascita dei cuccioli. Tutti eventi che, con il clima impazzito, assumono nuove regole e differenti sviluppi. E poi ci sono le mute stagionali che nei cani diventano infinite e comportano stress e problemi dermatologici per molti quattro zampe. E non finisce qui perché anche il comportamento può subire notevoli problemi per opera dei cambiamenti climatici.
“Alcune patologie comportamentali dei cani e dei gatti, come ansia, paura, fobia e le disfunzioni cognitive del cane anziano, possono essere aggravate anche dai cambiamenti climatici”, ha sottolineato Clara Palestrini, medico veterinario specialista in Medicina comportamentale e Benessere animale presso il dipartimento di Medicina veterinaria dell’Università degli studi Milano. E il periodo storico che stiamo attraversando non fa che aumentare i rischi per i nostri amici animali soprattutto per quelli che vivono in famiglia e sono maggiormente esposti ai disagi connessi al vivere quotidiano dei loro compagni umani.
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