Grazie a immagini dettagliate della Nasa, si possono studiare le capacità di catturare biossido di carbonio di singoli alberi nelle terre aride africane.
I cambiamenti climatici in 9 straordinarie foto interattive della Nasa
La Nasa ha pubblicato una raccolta di foto interattive che illustrano le conseguenze dei cambiamenti climatici e di altri fenomeni naturali.
Ondate di caldo estremo, inondazioni, incendi, scioglimento dei ghiacci polari. Le conseguenze dei cambiamenti climatici sono ormai sotto gli occhi di tutti. Ma visti dall’alto, i danni provocati dal riscaldamento globale assumono una veste diversa. Le osservazioni satellitari permettono infatti di rendersi conto della gravità e dell’ampiezza del problema. Quelli che vi proponiamo in questo articolo sono alcuni degli scatti raccolti nel corso degli anni dalla Nasa, l’agenzia spaziale americana, e pubblicati in una raccolta chiamata Images of Change (immagini del cambiamento), che non si limita al solo tema dei cambiamenti climatici ma illustra anche altri fenomeni naturali, come nel caso di eruzioni vulcaniche.
In piena estate australe, il ghiacciaio George VI presenta uno scioglimento avanzato lungo 140 chilometri. Siamo nella porzione occidentale della penisola antartica.
El Yeso rappresenta una delle principali riserve di acqua per la città di Santiago, in Cile. Nell’immagine del 2016, a sinistra, il quantitativo di acqua conservata era di 219 milioni mi metri cubi. Nel 2020, esso si è ridotto a 99 milioni. Ciò a causa della siccità che ha colpito ripetutamente la nazione sudamericana per oltre un decennio.
Queste immagini illustrano il risultato di 19 anni di deforestazione in Argentina, nell’area di Gran Chaco. Luogo che conserva una quantità enorme di biodiversità. Gli alberi sonos tati abbattuti principalmente per fare spazio a piantagioni di soia e ad allevamenti di bestiame.
Nel giro di pochi giorni, nel giugno del 2020, il lago del cratere Lonar, nell’India centro-occidentale ha cambiato colore. Da verde è diventato rosa. Il caldo secco ha provocato l’evaporazione di un significativo quantitativo di acqua, e facendo così aumentare la concentrazione di sale. Secondo gli scienziati, ciò potrebbe aver fatto proliferare dei microrganismi, responsabili del cambiamento cromatico. Un fenomeno simile viene registrato periodicamente nel lago Urmia in Iran e in numerosi laghi della Russia.
All’inizio del mese di febbraio del 2020, il fiume Mississippi ha esondato in numerose aree di Arkansas, Tennessee, Mississippi e Louisiana a causa di piogge torrenziali che hanno colpito la regione. Le immagini della Nasa sono frutto di un’elaborazione di fotografie della luce visibile e dell’infrarosso.
Una porzione della provincia di Singh, nel Pakistan sudorientale, prima e dopo il passaggio delle piogge monsoniche del 2020.
Una porzione della California settentrionale durante l’incendio Kincade del 2019, che ha distrutto 31.500 ettari tra il 23 ottobre e il 6 novembre.
Il Bangladesh orientale è stato colpito nell’agosto del 2020 da monsoni di portata straordinaria. Le piogge e le inondazioni hanno danneggiato 1,3 milioni di case, costretto a fuggire 167mila persone e reso inutilizzabili decine di migliaia di ettari di terre coltivate. Nelle immagini, una combinazione di luce visibile e infrarosso, l’acqua appare di colore blu o nero, le nuvole bianche o grigie e la vegetazione verde.
L’estensione della calotta artica nel 1984, nell’immagine di sinistra, e nel 2012, nell’immagine di destra. Proprio nel 2012 si è registrato un record in termini di scioglimento dei ghiacci. Dagli anni Settanta in poi la riduzione della superficie è pari a circa il 12 per cento ogni decennio, ma secondo la Nasa il fenomeno ha subito un’accelerazione a partire dal 2007. “Andando avanti di questo passo – ha affermato Joey Comiso, scienziato dell’agenzia spaziale americana – è molto probabile che in futuro, durante le estati, i ghiacci dell’Artico si scioglieranno completamente”.
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La ricercatrice è stata tra i primi a studiare la relazione tra i sistemi alimentari e i cambiamenti climatici e a proporre soluzioni basate su modelli matematici.
Grazie a un nuovo tool della Nasa messo a punto con l’Ipcc, si potrà vedere di quanto si innalzerà il livello del mare nei prossimi decenni.
The Climate App potrebbe diventare il prossimo social network dedicato ai cambiamenti climatici. Sam Naef: “I social media strumento per diffondere consapevolezza”.
Il 2016 rompe l’ennesimo record: è l’anno più caldo mai registrato da quando si misurano le temperature, ovvero dal 1880. Non solo, dopo i record del 2014 e del 2015, questo si attesta come il terzo anno consecutivo durante il quale viene registrato un aumento delle temperature medie globali. L’anno appena trascorso ha superato di
Gli scienziati del Goddard institute for space studies (Giss) di New York hanno reso note le ultime analisi delle temperature medie globali registrate per il mese di agosto. E confermano la tendenza: agosto è stato il mese più caldo degli ultimi 136 anni, ovvero da quando si effettuano misurazioni strumentali. Lo si vede bene dal
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Continua l’aumento delle temperature medie globali. Il 2016 sarà l’anno più caldo, mentre cresce la concentrazione della CO2, ormai sopra le 400 ppm.
Il 2015 è stato l’anno più caldo della storia, ovvero dall’inizio delle misurazioni cominciate nel 1880. Siamo vicini al primo grado di aumento della temperatura media globale, quindi già oltre la metà rispetto alla soglia degli 1,5 gradi centigradi tanto citati durante la conferenza sul clima di Parigi (Cop 21). L’aumento oltre il quale molti