Il riscaldamento globalesta facendo diminuire fortemente le concentrazioni di ossigeno nei laghi situati in regioni a clima temperato. Si tratta di un fenomeno che prosegue da almeno quattro decenni e che minaccia la biodiversità e la potabilità dell’acqua dolce.
Nelle acque profonde dei laghi ossigeno in calo del 18,6 per cento
A spiegarlo è uno studio internazionale pubblicato il 2 giugno alla rivista scientifica Nature, curato in particolare dal Rensselaer Polytechnic Institute americano. Secondo l’analisi, a partire dal 1980 i livelli di ossigeno in tali laghi è sceso del 5,5% in superficie e del 18,6% nelle acque più profonde. Un cambiamento gigantesco, che presenta un impatto diretto sugli ecosistemi, in particolare per la vita dei pesci. Ma anche altera anche i cicli biochimici, provocando anche maggiori emissioni di gas ad effetto serra nell’atmosfera.
Benché i laghi rappresentino “soltanto” il 3 per cento della superficie della Terra, essi sono di grande importanza, anche e soprattutto per la biodiversità che ospitano. Inoltre, tali bacini sono più piccoli dei mari, e per questo reagiscono più rapidamente agli effetti dei cambiamenti ambientali. I risultati del rapporto indicano infatti che il calo dell’ossigeno risulta da tre a nove volte più veloce rispetto a quello che si registra negli oceani.
Aumentano anche le emissioni di metano
I dati sono stati raccolti dai ricercatori del Global Lake Ecological Observatory Network, che hanno studiato più di 45mila campioni (i più vecchi risalgono al 1941, mentre i più recenti sono stati prelevati nel 2019) provenienti da 400 laghi, principalmente in America del Nord e in Europa. Il principale motore del calo dell’ossigeno – pari a 0,11 milligrammi per litro per ciascun decennio – è l’aumento della temperatura media globale, che sulla superficie dei laghi ha comportato un incremento di 0,38 gradi centigradi.
— Dr. Gretchen Hansen (@gretchen_H20) June 2, 2021
Per le acque più profonde, invece, la temperatura è rimasta pressoché invariata. Ma l’aumento in superficie ha aumentato la differenza di densità tra le due porzioni, il che ha reso più difficile il mischiarsi delle acque e dunque il “rinnovo” dell’ossigeno.
Tale dinamica, al contempo, favorisce i microrganismi capaci di vivere in assenza di ossigeno, come nel caso di alcuni batteri che producono metano. Di qui l’aumento delle emissioni climalteranti dei laghi.
Si parla tanto di finanza climatica, di numeri, di cifre. Ma ogni dato ha un significato preciso, che non bisogna dimenticare in queste ore di negoziati cruciali alla Cop29 di Baku.
Basta con i “teatrini”. Qua si fa l’azione per il clima, o si muore. Dalla Cop29 arriva un chiaro messaggio a mettere da parte le strategie e gli individualismi.