La Cop16 sulla biodiversità si conclude con pochi passi avanti. Cosa resta, al di là della speranza?
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La Cambogia ha istituito una nuova area protetta di 65mila ettari. La zona è considerata un hotspot importante per molti animali minacciati come l’ibis gigante e il leopardo nebuoloso.
Nelle foreste che ricoprono il nord della Cambogia vivono specie animali estremamente rare e minacciate. Tra queste ci sono l’ibis gigante (Thaumatibis gigantea), animale simbolo della Cambogia di cui sopravvivrebbero in natura meno di 400 esemplari, il leopardo nebuloso (Neofelis nebulosa), misterioso felino di cui si pensa rimangano solo 10mila individui e il banteng (Bos javanicus), una specie di bue selvatico, le stime dicono che al mondo ne sono rimasti meno di 5mila esemplari allo stato brado.
Per cercare di proteggere questa inestimabile ricchezza biologica la Cambogia ha istituito una nuova area protetta nel nord del Paese. La riserva, costituita da circa 65mila ettari di foresta, è stata concessa da un decreto ministeriale lo scorso 9 maggio. Già nel 2014 un’ampia parte della foresta di Siem Pang era stata dichiarata protetta, l’area sotto tutela si estende dunque ora su oltre 130mila ettari.
BirdLife International, ong che ha lavorato in collaborazione con il Ministero dell’ambiente e dell’agricoltura per l’istituzione dell’area protetta, definisce la zona come “un candidato perfetto per la nomina a Patrimonio dell’umanità”. La foresta di Siem Pang ospita il rarissimo ibis dalle spalle bianche (Pseudibis davisoni), circa un decimo della popolazione mondiale di ibis giganti e numerose specie rare di avvoltoio, tra cui l’avvoltoio beccosottile (Gyps Tenuirostris).
“Senza un’adeguata protezione è impossibile proteggere la zona e la sua biodiversità dal degrado ambientale”, ha affermato Jonathan Charles Eames, consulente per BirdLife in Cambogia.
La produzione di legname su scala industriale è una delle principali minacce per le foreste cambogiane e per gli animali che vi abitano. “La deforestazione ha avuto impatti disastrosi sull’ambiente – ha dichiarato Leng Ouch, uno dei vincitori del Goldman environmental prize 2016. Ouch ha dedicato la propria vita alla tutela delle foreste in Cambogia, lavorando sotto copertura per documentare la deforestazione illegale e denunciando la corruzione che lega governo e multinazionali. – Come può il governo sorvegliare le aree protette se le segherie e le imprese di produzione di mobili operano in tutto il paese e il legname dalla dubbia provenienza viene trasportato apertamente?”.
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