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Camerun, il gorilla più raro del mondo è un po’ più al sicuro
Il Paese africano ha annunciato l’istituzione di una riserva protetta per tutelare il gorilla di Cross River.
Nel cuore della giungla camerunese, in un’impenetrabile cattedrale verde, vive la scimmia antropomorfa più rara del mondo, il gorilla di Cross River (Gorilla gorilla diehli). Questo grande primate, classificato come specie in via d’estinzione nella lista rossa dell’Unione mondiale per la conservazione della natura (Iucn), è la più rara delle quattro sottospecie di gorilla, sembra che in natura sopravvivano meno di 300 esemplari sparsi tra il Camerun e la Nigeria.
Oggi questi imponenti e pacifici animali possono tirare un respiro di sollievo. Il primo ministro del Camerun, Philemon Yang, ha firmato un decreto per istituire ufficialmente una nuova area protetta, il Tofala wildlife sanctuary, nella parte sud-occidentale del Paese. Il principale nemico per i gorilla di Cross River è la dilagante deforestazione che accomuna Nigeria e Camerun e che li ha progressivamente privati del loro habitat. La Nigeria, secondo i dati del Global Forest Watch, ha perso oltre un milione di ettari di foreste dal 2001 al 2012. Il Camerun ha invece perso circa mezzo milione di ettari di superficie boschiva durante lo stesso periodo di tempo.
Per salvare la specie il Camerun ha deciso di proteggere una delle ultime aree popolate da questi elusivi gorilla, nella quale si stima vivano circa trenta esemplari. L’area ha un elevato valore biologico anche per la presenza di oltre 350 specie di uccelli, delle quali 50 sono endemiche dell’altopiano africano, e di una rara sottospecie di scimpanzé (Pan troglodytes vellerosus). L’istituzione della riserva è il coronamento di un lavoro iniziato nel 2004 dalla African Conservation Foundation e dalla Environment and Rural Development Foundation.
“Inizialmente, oltre a monitorare le popolazioni di gorilla, ci siamo concentrati sulle attività di sensibilizzazione presso le comunità locali e sullo sviluppo di opportunità di reddito alternative alla caccia e al disboscamento”, ha dichiarato Arend de Haas, direttore dell’African Conservation Foundation.
Un’altra minaccia che ha portato i gorilla di Cross River vicini all’estinzione è il bracconaggio, i cacciatori uccidono i grandi primati per venderne la carne, considerata un alimento pregiato. A questo sterminio però non si uniscono le popolazioni indigene che considerano tabù uccidere animali così simili all’uomo. Il Tofala wildlife sanctuary può rappresentare un nuovo inizio per i gorilla e per l’intero ecosistema in cui vivono, grazie anche all’educazione delle popolazioni locali e allo sviluppo di attività sostenibili.
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