I comuni potranno istituire limiti di velocità al ribasso solo in determinate condizioni, arriva l’assicurazione per il monopattino.
Camorra, la villa dei casalesi diventa un centro per la salute mentale
Ventitre anni dopo il primo sequestro preventivo ed il conseguente iter burocratico per il recupero a fini sociali, la villa dell’ex boss dei casalesi Walter Schiavone diventa un bene pubblico e fruibile dalla comunità: la lussuosa abitazione in stile hollywoodiano di Casal di Principe (tirata su a immagine e somiglianza della villa di Al Pacino in
Ventitre anni dopo il primo sequestro preventivo ed il conseguente iter burocratico per il recupero a fini sociali, la villa dell’ex boss dei casalesi Walter Schiavone diventa un bene pubblico e fruibile dalla comunità: la lussuosa abitazione in stile hollywoodiano di Casal di Principe (tirata su a immagine e somiglianza della villa di Al Pacino in Scarface) è stata trasformata in un Centro riabilitativo per la salute mentale finanziato interamente dalla Regione Campania, e che dovrebbe aprire entro due mesi. L’obiettivo è quello di far diventare la villa non solo un bene pubblico, ma anche un simbolo del contrasto alla camorra attraverso la confisca dei beni patrimoniali e del riutilizzo sociale e pubblico dei beni confiscati alle mafie.
Tra cinema, fotografia e sociale
La fine dei lavori è stata festeggiata con una vera propria festa, che ha visto anche l’inaugurazione della mostra fotografica “C’era una volta… Hollywood” di Mario Spada, il fotografo che ha seguito anche le riprese del film Gomorra. Alcune scene del film di Matteo Garrone e tratto dal libro di Roberto Saviano peraltro sono state girate proprio all’interno della villa di Schiavone. Il recupero e la valorizzazione della villa confiscata alla camorra sono state affidate dal comune di Casal di Principe, nel 2003, ad Agrorinasce, l’Agenzia per l’innovazione, lo sviluppo e la sicurezza del territorio della Campania: dal 2007 sono partiti i lavori, supportati da un fondo di un milione e mezzo di euro messo a disposizione dalla regione Campania.
Un villa simbolo di riscatto contro la camorra
Casal di Principe potrà da oggi riscattare il proprio nome, infangato dalla presenza della camorra, come ha spiegato il sindaco Renato Natale: “Restituiamo al territorio e alla comunità di Casal di Principe un nuovo bene liberato dalla camorra. Ci impegneremo affinché questo centro che sarà gestito dall’Asl Caserta diventi sempre più un centro di eccellenza nella riabilitazione della salute mentale”.Vincenzo De Luca ha presenziato alla festa per la fine dei lavori in qualità di presidente della regione Campania: “È una svolta importante – ha detto – anche a livello simbolico sia per la Campania sia per l’Italia intera: perché riscatta l’immagine di un territorio che fino a pochi anni fa era noto solo per la presenza della camorra e dei rifiuti. E’ una vittoria dello Stato ma anche dei cittadini di Casal di Principe, che tutti gli italiani devono ringraziare”. Casal di Principe dimostra che i tempi, forse, sono cambiati.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Alla presentazione della Fondazione Giulia Cecchettin, il padre Gino parla di “amore da diffondere nell’ecosistema”, il ministro no.
Una forte alluvione ha colpito il Catanese: in poche ore una quantità di pioggia pari all’80 per cento della media annuale.
Il presidente della Repubblica ha risposto agli attacchi di Elon Musk contro la magistratura italiana. LifeGate, intanto, interrompe le pubblicazioni su X.
Approvata all’unanimità la legge destinata a colmare un vulnus della sanità italiana: chi non ha una residenza non ha accesso al medico di base.
L’Italia produce metà del riso europeo, soprattutto in pianura Padana. La salinizzazione dovuta alla siccità sta facendo danni, ma oggi c’è una soluzione.
Il rapporto Ecosistema urbano 2024 mostra alcuni progressi nelle città italiane, ma troppo lenti. E c’è troppo divario tra nord e sud.
Una campagna del Cnr svela una forte attività delle faglie tra le isole proprio dove sorgerà il Ponte, per la Società Stretto di Messina nessuna problema.
Profilazione razziale, xenofobia nel dibattito politico e omofobia nel report dell’Ecri. Tra le sue richieste c’è quella di rendere indipendente l’Unar.