Un video prova il violento arresto del capo indigeno Allan Adam da parte della polizia canadese.
La morte di George Floyd, l’uomo afroamericano ucciso dalla polizia di Minneapolis, in Minnesota, il 25 maggio, ha innescato una serie di proteste in tutto il mondo che hanno contribuito a portare alla luce sempre più episodi di violenza perpetuati dalle forze dell’ordine nei confronti delle minoranze.
Non ultimo, il caso di Allan Adam, il capo della comunità indigena Athabasca Chipewyan First Nation, che è stato picchiato e arrestato dalla polizia canadese (la Royal Canadian Mounted Police, Rcmp). Il fatto è avvenuto a Fort McMurray, nella provincia di Alberta, il 10 marzo, ma il video è stato reso pubblico solamente nella serata di giovedì 11 giugno.
Il video del violento arresto di Allan Adam
Il filmato testimonia il confronto tra il capo indigeno, che si dichiara “stufo di essere tormentato dalla polizia”, e i due agenti dell’Rcmp. La situazione degenera in pochi minuti: Adam viene atterrato e ripetutamente colpito alla testa dai due poliziotti, uno dei quali arriva persino ad eseguire una manovra di soffocamento.
Il motivo dell’arresto è da ricondursi ad un problema con il suo furgone. La multa avrebbe dovuto essere di 300 dollari (circa 270 euro), ma come si legge nella pagina della raccolta fondi istituita per aiutare il capo indigeno a pagare le spese legali, non è mai stata verbalizzata. Al contrario, Adam è stato accusato, tra le altre cose, di aggressione a pubblico ufficiale e resistenza all’arresto.
Malgrado la maggior parte delle recenti proteste in Canada si sia concentrata sulle violenze della polizia nei confronti delle minoranze di colore, ci sono state anche denunce sulla criminalizzazione sistematica delle popolazioni indigene, che rappresentano il 5 per cento della popolazione canadese e più del 30 per cento dei detenuti.
L’impegno di Allan Adam contro la crisi climatica
Le comunità indigene in Canada dipendono direttamente dal loro territorio per sopravvivere e per questo sono sempre più minacciate dalla crisi climatica. Un problema su cui Adam ha cercato più volte di portare l’attenzione: “Le zone a nord subiscono gli effetti dei cambiamenti climatici tre volte più velocemente rispetto alle regioni più a sud – aveva dichiarato a gennaio di quest’anno –. Non si parla di un innalzamento di un paio di gradi qui, ma di sette. La nostra comunità non può permettersi il lusso di ignorare la crisi climatica”.
Nell’ottobre 2019, Adam ha incontrato l’attivista svedese Greta Thunberg, ideatrice del movimento dei Fridays for future, con cui ha discusso gli effetti della crisi sulle popolazioni indigene.
Queste comunità affrontano i problemi causati dai cambiamenti climatici ogni giorno, dagli eventi climatici estremi, al livello del mare che si alza incessantemente, e spesso sviluppano soluzioni all’avanguardia che hanno benefici su tutta la popolazione umana. Ora più che mai è il momento di proteggerle.
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