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Il cane ansima, come capire quando il respiro veloce è normale e quando invece c’è da preoccuparsi
Il cane ansima, questo è un evento fisiologico e naturale, ma qualche volta diventa il segnale di patologie. Vediamo quali e come comportarci con l’aiuto di un’esperta veterinaria.
Perché il cane ansima? In linea di massima il fenomeno non è connesso solo al caldo eccessivo, ma anche alla gioia, alla paura, all’ansia e, purtroppo, diventa a volte un vero e proprio sintomo di malattie gravi e invalidanti. Tecnicamente il termine è di origine greca, l’ansimare viene definito “tachipnea” (che significa “respirazione veloce”). È una cosa che tutti noi osserviamo spesso nel nostro cane, magari senza neppure farci caso. Prima però di addentrarci nella descrizione di questo fenomeno, dobbiamo parlare della normale attività respiratoria dei cani. In altri termini, quando possiamo parlare propriamente di tachipnea.
Qual è la frequenza respiratoria normale in un cane sano?
In condizioni di riposo, la normalità è di 20 respirazioni al minuto in media, dove per atto respiratorio si intende un ciclo completo di inspirazione-espirazione. Quello che abbiamo indicato è però un valore decisamente approssimativo che può variare sensibilmente in funzione della taglia del soggetto, del suo stato fisiologico e delle condizioni ambientali. In pratica, sono considerati normali i valori compresi tra i 10 e i 30 atti respiratori al minuto.
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“Volendo semplificare un po’ le cose possiamo dire che l’aumento della frequenza respiratoria rappresenta una normale risposta dell’organismo a una incrementata richiesta di ossigeno, come per esempio quella che avviene nel corso di un esercizio fisico impegnativo”, spiega la dottoressa Cinzia Cortelezzi, medico veterinario.
Ma non è solo il movimento a determinare la tachipnea. Esistono infatti diverse altre condizioni fisiologiche (cioè non legate ad alcuna malattia) in cui un organismo perfettamente sano reagisce aumentando la frequenza respiratoria. Per esempio i soggetti giovani hanno, rispetto agli adulti, una frequenza respiratoria più alta e lo stesso dicasi per le cagne in calore o in certe fasi della gravidanza. E poi c’è il clima caldo, a volte torrido. Tutti noi abbiamo sicuramente osservato il nostro cane in una afosa giornata estiva, di quelle, tanto per intenderci, che fanno venire la voglia di passare la giornata sotto la doccia. Nelle giornate calde e afose, infatti, il cane cerca di smaltire il calore in eccesso aumentando la frequenza respiratoria. Questo perché solo in questo modo riesce a eliminare la maggiore quantità possibile di vapore acqueo, il “veicolo” più efficiente per lo smaltimento del calore.
Quando ansimare diventa patologico
Qualche volta, però, la tachipnea rappresenta un vero e proprio sintomo che occorre riferire quanto prima al veterinario di fiducia. Parlando in generale, possiamo dire che quasi tutte le patologie a carico dei polmoni possono determinare un aumento più o meno evidente della frequenza respiratoria. Il motivo di questo fatto, alla luce di quanto abbiamo già accennato, è facilmente intuibile. Una qualsiasi alterazione (infiammatoria, neoplastica o funzionale) del tessuto polmonare causa una diminuzione della efficienza dei meccanismi di ossigenazione del sangue. In queste circostanze l’organismo cerca di compensare questo deficit semplicemente aumentando il numero degli atti respiratori.
“Questa situazione si rileva in un gran numero di malattie che colpiscono i polmoni quali l’edema polmonare, certe forme di avvelenamento, i corpi estranei, fatti infettivi e altro. Fortunatamente, in casi del genere, la tachipnea è accompagnata da altri sintomi (respiratori e non) che inducono il proprietario a rivolgersi prontamente al veterinario”, continua Cortellezzi. Non sono però solo le malattie dell’apparato respiratorio a manifestarsi con il sintomo di cui stiamo parlando. La febbre alta per esempio, indipendentemente dalla causa che la ha determinata, può causare un aumento significativo della frequenza respiratoria.
Tra le patologie non respiratorie che inducono tachipnea troviamo anche vari tipi di anemia. È quest’ultima una condizione (per fortuna non troppo comune nel cane) che, come nella specie umana, consiste principalmente in una diminuzione nel numero dei globuli rossi circolanti. Anche in questo caso abbiamo un difettoso trasporto dell’ossigeno ai tessuti con conseguente aumento “compensatorio” della frequenza respiratoria. Ancora meno frequenti sono poi le tachipnee di origine metabolica che si avverano in presenza di un eccesso di ioni di idrogeno nel sangue.
Quando il cane ansima per eventi psicogeni
Tutto quanto abbiamo visto non basta però a giustificare certi episodi di tachipnea che si manifestano in determinati momenti della vita del nostro cane e che nulla hanno che fare con fatti patologici oggettivi. Le crisi di ansia – magari in vista di fenomeni naturali come il temporale – i disturbi comportamentali come l’ansia da separazione, eventi traumatici o magari ansiogeni – si pensi alla consueta visita dal veterinario, ma anche ai botti di capodanno o al rumore dei fuochi di artificio – possono scatenare il respiro veloce nel cane.
Quando il nostro amico manifesta un comportamento anormale, ma circoscritto a un determinato evento o a una situazione, non c’è da preoccuparsi. Il respiro affrettato e la tachipnea che ne consegue rientrano, ancora una volta, nella normalità di una situazione di stress e di ansia generalizzata. Cose di normale amministrazione, purtroppo, anche nella vita quotidiana del nostro migliore amico.
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