Il cairn terrier è un cane dalle antiche origini. Originario delle impervie terre scozzesi è ormai famoso in tutto il mondo per la sua allegria e vivacità.
Cane da pastore italiano, il lupo nero abruzzese nato per aiutare l’uomo
Il cane da pastore italiano ha un’insolita storia alle spalle. La sua nascita si deve all’opera e all’intuito di Piero Accettella, addestratore e comportamentista, vero “padre putativo” di questo soggetto interamente italiano, sia di nascita che per selezione. Tutto ebbe inizio in Abruzzo, e precisamente a Lama dei Peligni, in provincia di Chieti. Accettella, grande appassionato di cavalli e cani,
Il cane da pastore italiano ha un’insolita storia alle spalle. La sua nascita si deve all’opera e all’intuito di Piero Accettella, addestratore e comportamentista, vero “padre putativo” di questo soggetto interamente italiano, sia di nascita che per selezione.
Tutto ebbe inizio in Abruzzo, e precisamente a Lama dei Peligni, in provincia di Chieti. Accettella, grande appassionato di cavalli e cani, incontrò durante l’adolescenza un cane decisamente insolito. Grande, interamente nero, molto simile a un lupo, docile ma indomito, affidabile e pronto a dare la vita per proteggere chi gli stava accanto. Accettella lo chiamò Nero, lo adottò e ne divenne il compagno per anni. Col tempo il ragazzo seguì il suo richiamo naturale nei confronti della natura e degli animali. Divenne un addestratore, prima di cavalli e in seguito di cani e aprì un ranch tutto suo. Solo a quel punto Piero Accettella riprese in mano il suo vecchio sogno: quello di scoprire le origini e la storia di Nero, dedicandosi alla selezione di cani che avevano trovato nelle terre abruzzesi il loro habitat naturale per secoli. E ciò segnò la nascita del cane da pastore italiano.
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Un cane tutto italiano
Il pastore italiano è molto simile all’antenato lupo, ma nel suo dna si ritrovano anche gli antichi molossi del nostro paese. “Si tratta di un cane lupoide/molossoide perché ha sia tratti lupoidi dal punto di vista fisico, sia molossoidi da quello psichico”, spiega Accettella nel libro “Cinofilia filosofia di vita: il pastore italiano”. Con un’accurata opera di selezione negli anni pian piano si è definito lo standard di questi cani decisamente unici.
Il cane da pastore italiano è molto equilibrato, portato per qualsiasi tipo di addestramento, ma è anche un guardiano tenace che, fuori dal suo ambiente, è indifferente per sua natura a tutto ciò che lo circonda (cani, gatti, persone inoffensive) e permette quindi un’estrema affidabilità in ogni circostanza. Dopo accurate ricerche, l’addestratore riuscì a individuare alcuni soggetti interessanti e iniziò a portare avanti una selezione di esemplari che negli anni Novanta verrà battezzata con il nome di cane da pastore italiano.
Cane da pastore italiano, un affidabile compagno
Nonostante la sua mole – i maschi sfiorano i 45 chili di peso per un’altezza al garrese di circa 70 centimetri – il pastore italiano è un cane agile, ma muscoloso. Si tratta di soggetti longevi con una salute di ferro e una grande resistenza psicofisica.
“Il cane da pastore italiano ha uno sviluppo lento. Diventa, infatti, adulto verso i 4 anni. Viene definito “cucciolo” fino a un anno, “cucciolone” da un anno a quattro anni circa (per il maschio), epoca in cui raggiunge la massima esaltazione dello standard fisico e psichico. La femmina matura circa un anno prima. Di regola il piccolo dovrà essere separato dalla mamma a sessanta giorni di vita per avere un corretto imprinting materno che gli servirà nel corso della sua vita adulta”, dicono al Centro cinofilo del cane da pastore italiano.
È definito come “cane da utilità, guardia e difesa. “Quando si parla di utilità si intende essenzialmente compagnia”, spiega il professor Fabio Mercuri, vice presidente del Centro Cinofilo del cane da pastore italiano. Nel 1999 esemplari di pastore italiano sono stati adoperati per la ricerca di droga e servizi di ordine pubblico e come cani guida per ciechi e ipovedenti.
Come avere un cane da pastore italiano
Per avere come compagno uno di questi cani rari e dalle grandi attitudini psico/fisiche bisogna seguire delle regole ben precise che cercano di preservarne la natura e l’indole. “Chi è interessato ad avere un cane da pastore italiano deve iscriversi al nostro corso introduttivo sul metodo di addestramento, in modalità online, con il quale riceve il libro “Piero Accettella. Cinofilia, filosofia di vita. Il Pastore Italiano”. Il libro costituisce il materiale didattico del corso.
Lo scopo è comprendere l’impegno educativo che è necessario avere per poter gestire correttamente il cane. Se le sue caratteristiche rispondono alle proprie esigenze e si accetta di educarlo secondo i principi del metodo di addestramento, si può fissare un appuntamento presso la sede del Centro cinofilo del cane da pastore italiano. In seguito al colloquio, solo se si è giudicati idonei, è possibile prenotare il cucciolo”, spiega Susy Maresca, responsabile per la ricerca e la selezione del cane da pastore italiano.
Quando si sceglie come compagno un cane di questo tipo i rapporti con il Centro cinofilo sono destinati a durare per tutta la vita del compagno a quattro zampe. “L’ingresso del cucciolo nel nucleo familiare avviene nel contesto di un addestramento di base con il quale diamo i primi insegnamenti operativi ai proprietari, che poi seguiamo anche a distanza per tutta la vita del soggetto”, aggiunge Maresca.
I cuccioli vengono consegnati a tre mesi con libretto sanitario completo di vaccinazioni, vermifughi, antiparassitari esterni e microchip. Gli esperti del Centro cinofilo cane da pastore italiano, attivo anche su Facebook, sono comunque sempre a disposizione per chi voglia saperne di più su questo bellissimo cane rustico e ancora pochissimo contaminato dall’opera dell’uomo.
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