
La struttura andrà ad ampliare il già esistente canile della Muratella, e darà precedenza a chi ha adottato un animale da canili o gattili.
Una ricerca ha dimostrato che le capre sono in grado di distinguere le espressioni facciali umane e sono attratte dai volti sorridenti.
Per molto tempo abbiamo creduto che la nostra specie fosse l’unica dotata di un linguaggio articolato, sottovalutando le capacità di espressione e di comprensione degli altri animali. Recenti ricerche nell’ambito della cognizione animale hanno dimostrato che numerose specie riescono a comunicare tra loro in maniera complessa e sono dotate di sistemi culturali. Non solo, alcune di loro sono in grado di interpretare gli stati d’animo degli esseri umani analizzando le loro espressioni facciali, tra queste ci sono le capre.
Finora attribuivamo questa caratteristica ad una ristretta cerchia di animali con cui conviviamo da millenni, come i cani e i cavalli, invece ne sarebbero in grado anche le capre. È il risultato dello studio intitolato Goats prefer positive human emotional facial expressions, condotto da un gruppo di ricercatori britannici, brasiliani e tedeschi e pubblicato sulla rivista Royal society open science. I ricercatori hanno scoperto che questi animali riescono a distinguere tra le espressioni umane felici e quelle arrabbiate, preferendo decisamente le prime.
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Gli scienziati hanno mostrato alle capre protagoniste dell’esperimento (ospiti del santuario per capre maltrattate o abbandonate, il Buttercups sanctuary for goats, nel Kent) due fotografie, una accanto all’altra, che ritraevano una persona sorridente e una persona con un’espressione accigliata o arrabbiata. L’obiettivo dei test era quello di comprendere l’affettività delle capre. Le capre hanno mostrato un’evidente predilezione per le foto che ritraevano persone sorridenti, non è chiaro però se la scelta è dettata da un’effettiva preferenza o dal desiderio di evitare le foto con le facce arrabbiate.
La co-autrice dello studio, Natália de Souza Albuquerque dell’Universidade federal de São Paulo (Unifesp), è entusiasta dei risultati ottenuti e ritiene che possano contribuire a cambiare la percezione comune riguardo ad alcuni animali, come le capre appunto, e avere implicazioni per quanto riguarda il benessere degli animali negli allevamenti. “Fino ad oggi non c’erano prove che animali come le capre fossero in grado di leggere le espressioni facciali umane – ha affermato la ricercatrice brasiliana – i nostri risultati aprono nuove strade alla comprensione della vita emotiva di tutti gli animali domestici. Rispondere a queste domande e far progredire la conoscenza del comportamento animale non è un semplice atto di curiosità, ma un modo per affrontare complesse questioni filosofiche. Non saremmo chi siamo senza la nostra interazione con gli animali. Comprendere queste relazioni è estremamente importante per noi”.
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La capacità di percepire le nostre emozioni potrebbe anche non essere limitata al bestiame. “Lo studio ha importanti implicazioni sul modo in cui interagiamo con il bestiame e altre specie, perché le capacità degli animali di percepire le emozioni umane potrebbero essere diffuse e non solo limitate agli animali domestici”, ha affermato l’autore principale dello studio, Alan McElligott.
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