Cos’è il captagon, la droga di Stato siriana

I ribelli che hanno preso il potere in Siria stanno smantellando la produzione di captagon, la droga che arricchiva il regime di Assad.

  • Nei pressi di Damasco è stato rinvenuto un magazzino pieno di captagon, che i ribelli dicono fosse controllato dal regime.
  • Il captagon è un derivato dall’anfetamina. La Siria ne è stata finora il più grande produttore mondiale.
  • Il regime di Assad usava la sostanza per far affluire risorse in Siria con cui comprare armi.

Il gruppo Hayat Tahrir al Sham (Hts), che a inizio dicembre ha preso il controllo della Siria, ha scoperto diverse basi di produzione di captagon. Negli ultimi anni la Siria di Bashar al Assad si era in effetti trasformata nella più grande fabbrica mondiale dello stimolante a base di anfetamina, messo al bando dall’Organizzazione mondiale della sanità.

L’industria siriana del captagon è stata gestita da funzionari e militari vicini al regime, tra cui familiari dello stesso Assad. La sostanza non solo era diventata la prima voce nell’export della Siria, che passando dall’Europa (Italia compresa) riforniva il mercato dei paesi del Golfo, soprattutto l’Arabia Saudita. Ma è stata anche usata dal regime come strumento di pressione e ricatto sulla comunità internazionale. Ora i ribelli al potere dell’Hts hanno promesso che distruggeranno l’industria del captagon.

Il captagon sequestrato dai ribelli che controllano la Siria
Il captagon sequestrato dai ribelli che controllano la Siria © ARIS MESSINIS/AFP via Getty Images

Cos’è il captagon

Il captagon è uno stimolante sintetico creato in Germania nel 1961 per curare il disturbo da deficit di attenzione e iperattività, la depressione e la narcolessia. Il suo nome commerciale è fenetillina ed è composto da un mix di anfetamine e altre sostanze, tra cui la caffeina.

Per diversi anni il medicinale è stato utilizzato come sostituto meno invasivo dell’anfetamina, ma a causa dei suoi effetti collaterali e della dipendenza che creava negli anni Ottanta è stato inserito dall’Onu nella tabella delle sostanze psicotrope e dunque messo al bando. La somministrazione della fenetillina è dunque cessata progressivamente in tutti i paesi del mondo, tanto che nel 2011 l’Organo internazionale per il controllo degli stupefacenti ha annunciato che la sostanza non era più prodotta da alcun paese. In via ufficiale, perché nel frattempo si era sviluppata un’industria e un commercio illegale del captagon.

Il consumo della sostanza aveva preso piede soprattutto in Medio Oriente e così in alcuni paesi dell’Est, come Bulgaria, Serbia, Slovenia e Montenegro, si è creato un mercato clandestino di captagon. Sono nati numerosi laboratori illegali dedicati alla produzione della sostanza, che poi veniva venduta in Medio Oriente, facendo fluire parecchi soldi nei Balcani. A partire dagli anni Duemila, con l’avvicinamento all’Unione europea della Bulgaria e degli altri paesi, la produzione di captagon è venuta meno. E l’eredità è stata presa dalla Siria, che da qualche anno mandava i suoi scienziati nei balcani per apprendere le modalità di produzione del captagon.

Il narcostato di Assad

Nel 2011 in Siria sono iniziate profonde proteste contro il regime di Bashar al Assad, da cui è poi scaturita una guerra civile che ha causato oltre mezzo milione di morti e che si è conclusa di fatto solo nelle scorse settimane, con la presa del potere del gruppo ribelle Hayat Tahrir al Sham (Hts).

Il captagon sequestrato dai ribelli che controllano la Siria
Il captagon sequestrato dai ribelli che controllano la Siria © ARIS MESSINIS/AFP via Getty Images

La guerra civile ha avuto un impatto pesante sul regime di Assad, sia perché ha messo in ginocchio l’economia del paese, sia perché il mondo occidentale ha imposto sanzioni. In questo scenario, il regime ha cercato nuove fonti di reddito internazionale, soprattutto per comprare armi, ed è così che nel corso del conflitto, e in particolare dal 2016 quando le forze di Assad hanno riconquistato ampie porzioni di Siria a danno dei ribelli assorbito dallo Stato Islamico, la produzione e il commercio di captagon sono diventate un business di stato. I piccoli laboratori clandestini dove si produceva la sostanza sono stati di fatto istituzionalizzati, trasformandosi in enormi capannoni con tanto di delimitazioni militari e appositi squadroni dell’esercito a proteggerli. Questo compito è stato affidato in particolare alla Quarta divisione dell’esercito siriano, quella sotto il comando di Maher al Assad, che è il fratello del dittatore Bashar.

Un ruolo chiave nel business c’è l’ha avuto l’organizzazione libanese Hezbollah, che ha operato sia in suolo siriano che libanese. Non è un caso che secondo un rapporto del 2023 dell’Ufficio dell’Onu per il controllo della droga e la prevenzione del crimine, proprio Siria e Libano siano i principali produttori ed esportatori della sostanza nei paesi del Golfo, dove le pillole hanno un largo consumo, soprattutto tra i giovani ma anche tra militari, tanto che è stata ridefinita erroneamente la “droga della jihad”. Il costo sul mercato nero va fino a 25 dollari a pillola.

Le rotte del captagon

Nel 2021 l’Arabia Saudita ha imposto un blocco a tutte le importazioni dal Libano, proprio per fermare l’ingente flusso di droga. E i cartelli parastatali del captagon siro-libanesi si sono inventati nuove rotte per eludere i controlli. Nel 2020 nel porto di Salerno è avvenuto il più grande sequestro di pillole di captagon, 14 tonnellate, mai registrato in Europa, e sequestri simili hanno interessato altri porti europei.  La sostanza non era però destinata all’Europa, dove il suo consumo è di fatto inesistente, ma il passaggio europeo era funzionale a camuffare la spedizione, che avrebbe dovuto viaggiare poi proprio verso i paesi del Golfo. Altre spedizioni sono state bloccate nell’Africa occidentale e perfino nel Sud-Est asiatico, a dimostrazione dell’imprevedibilità delle rotte della droga.

Negli ultimi anni il captagon, sempre partito dal porto-roccaforte mediterraneo del regime di Assad di Latakia, era diventato la voce di esportazione più redditizia per la Siria di Assad. Secondo le stime nel 2022 il mercato valeva 10 miliardi di dollari, il doppio dell’anno precedente. E il regime ha usato la sostanza anche come arma diplomatica, impegnandosi a combattere quello stesso narcotraffico di cui era connivente in cambio di concessioni internazionali. Questo ha permesso alla Siria, nel 2021, di essere riammessa nella Lega araba.

Una nuova Siria senza captagon?

L’8 dicembre 2024 il regime di Bashar al Assad è stato rovesciato da un’offensiva lampo dei ribelli guidati dal gruppo Hayat Tahrir al Sham (Hts). Per la prima volta da lungo tempo i giornalisti internazionali sono potuti entrare in Siria e tra prigioni, fosse comuni, tunnel segreti e altri simboli della brutalità del regime di Assad, hanno potuto mostrare anche le prime tracce dell’industria del captagon.

Il captagon sequestrato dai ribelli che controllano la Siria
Il captagon sequestrato dai ribelli che controllano la Siria © ARIS MESSINIS/AFP via Getty Images

I giornalisti del media Afp hanno avuto accesso, nei pressi della capitale Damasco, a un capannone dove si trovavano stoccati componenti elettrici, al cui interno erano nascoste pillole di captagon. Nello stesso ambiente sono state trovate ampie quantità di soda caustica, usata per la produzione delle metanfetamine, e scatolini e pacchi pronti da essere riempiti per le spedizioni. I ribelli hanno sottolineato che la struttura era controllato dal fratello di Assad e da Amer Khiti, politico siriano che è stato sanzionato dal Regno Unito nel 2023 per il suo ruolo nel narcotraffico. Le pillole rinvenute sono state bruciate o buttate nelle fognature. Altro captagon è stato poi rinvenuto in alcune basi militari e altri edifici legati all’ormai ex regime.

L’Hts ha promesso che la nuova Siria sarà libera dal captagon. Secondo gli analisti questo vuoto non significherà automaticamente la morte della sostanza, che continua a godere di un ampio mercato. Come la Siria si era inserita nel calo della produzione nell’Est europa tra gli anni Novanta e gli anni Duemila, ora è probabile che lo stesso faranno altri stati. Tra questi, l’Iran alleato di Hezbollah.

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