La digitalizzazione è il tema del 16 novembre alla Cop29 di Baku. Perché non possiamo farne a meno, anche nelle strategie climatiche.
Le auto in car sharing Share’ngo misurano inquinamento e qualità dell’aria
Auto connesse, che si scambiano dati in continuazione. Non solo sul parcheggio disponibile più vicino o sul ristorante preferito, ma anche sui parametri ambientali della città. Insomma l‘auto diventa una mini stazione di rilevamento che, circolando per le strade, è in grado di mappare la qualità dell’aria, l’inquinamento e molti altri parametri. È questo in
Auto connesse, che si scambiano dati in continuazione. Non solo sul parcheggio disponibile più vicino o sul ristorante preferito, ma anche sui parametri ambientali della città. Insomma l‘auto diventa una mini stazione di rilevamento che, circolando per le strade, è in grado di mappare la qualità dell’aria, l’inquinamento e molti altri parametri. È questo in breve il progetto Intelligent Seed, la prima sperimentazione di rilevazione dei dati ambientali da una rete di car sharing. Obiettivo? Trasmette fino a 0,25 terabyte di dati di controllo ambientale l’ora.
Il progetto nasce da una collaborazione col fornitore di car sharing elettrico Share’ngo, Amat (Agenzia per la mobilità, l’ambiente e il territorio di Milano) e Fastweb e prenderà il via il prossimo 1mo maggio: da quella data otto auto elettriche saranno dotate di alcuni dispositivi elettronici capaci di rilevare inquinamento ambientale, temperatura e umidità dell’aria, l’inquinamento acustico e l’intensità dei campi elettromagnetici.
Il car sharing strumento per le smart city
“Si fa un gran parlare di internet delle cose e di connected car e questo progetto invita a considerare che le rivoluzioni di questi mondi nuovi sono già qui, con benefici immediati e immediatamente condivisibili”, ha dichiarato Emiliano Niccolai, amministratore delegato di CS Group SpA – Share’ngo.
Share’ngo from Luca Mortara on Vimeo.
Cos’è il progetto Intelligent Seed
Il programma di ricerca, che avrà respiro internazionale, si inserisce nella più ampia visione di smart city. Una città in cui i dati fluiscono in tempo reale e dove dispositivi ed oggetti aono in grado di comunicare tra di loro. Nel caso di Intelligent Seed si unisce la mobilità sostenibile e condivisa ai big data, dove con internet sarà possibile creare una rete di monitoraggio mondiale. Le prossime città dove verrà avviato il progetto saranno infatti Firenze, Roma, Amsterdam in Olanda e a Ningbo in Cina.
‘’Il cuore e l’aspetto più importante della sperimentazione è proprio questo: la trasformazione di dati ambientali sempre più parcellizzati e accurati in informazioni immediatamente utilizzabili da chiunque viva in città, attraverso una pluralità di dispositivi sia personali, come uno smartphone, che territoriali, come i totem nelle metropolitane o i pannelli elettronici che segnano l’ingresso in Area C”, ha sottolineato Maria Berrini, presidente di Amat. I dati potranno informare in tempo reale i cittadini sulla qualità dell’aria, sull’inquinamento da polveri sottili, e magari spingerli a cambiare abitudini, adottando atteggiamenti più consapevoli.
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