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Caravaggio oltre la tela, una mostra per riscoprire il pittore e primo fotografo della storia
È una narrazione avvincente quella della mostra immersiva in programma fino al 27 gennaio alla Permanente di Milano che ci svela gli aspetti inediti della vita e delle opere del pittore distintosi per l’estremo realismo, Caravaggio.
Una mostra che somiglia a un racconto, una “visione” che sembra davvero una mostra: Caravaggio. Oltre la tela. La mostra immersiva alla Permanente di Milano è un nuovo modo di raccontare il genio Caravaggesco puntando non solo sulle meravigliose opere, ma anche e soprattutto sulla vita dell’artista, essa stessa un’opera d’arte, seppur tragica e travagliata. Fino al 27 gennaio 2019, per farsi incantare dalla storia di un genio.
“Caravaggio. Oltre la tela”, la vita in un racconto
Non è una delle solite “experience” che ultimamente invadono le sale espositive italiane e di tutto il mondo. C’è qualcosa di più in Caravaggio. Oltre la tela. La mostra immersiva: uno sforzo maggiore che ha prodotto un bel racconto, quasi un documentario senza però averne l’aspetto ma invece l’autorevolezza. Quello che attende gli spettatori/ascoltatori/visitatori della mostra sono quattro stanze e un “percorso” di circa 45 minuti che possono essere visti come quattro atti di una sceneggiatura che intende raccontare il genio di Caravaggio.
La storia del pittore lombardo è raccontata da una voce narrante e possiamo ascoltarla grazie a delle cuffie che vengono distribuite a tutti prima di accedere per immergerci così nella fine del Cinquecento e agli inizi del Seicento quando il grande Caravaggio visse e operò. Il racconto è coinvolgente, incalzante ed è ben illustrato dalle immagini proiettate nelle stanze che vogliono, non solo stupirci per minuzia di particolari, ma anche sottolineare aspetti nuovi, curiosi, poco noti dell’opera del maestro.
Il risultato è avvincente, come un film ben diretto, come un documentario girato con mestiere: perfetto per ragazzi che vogliono “incontrare” per la prima volta il genio della pittura italiana; o curioso per esperti o amanti dell’arte che desiderano testare qualcosa di diverso. Non ci si annoia: c’è la suspance data dalle vicende avventurose e addirittura noir della vita di Michelangelo Merisi, la meraviglia dinanzi a particolari pittorici prima non noti, l’emozione di essere anche solo per un’ora “dentro la storia”.
Gli “inediti” nella mostra alla Permanente
Di Caravaggio di sa già tutto, o almeno così si crede. A questo proposito, una delle ultime grandi mostre a lui dedicate Dentro Caravaggio (Palazzo Reale ottobre 2017 – febbraio 2018) per la prima volta affiancava alle tele di Caravaggio le rispettive immagini radiografiche che hanno consentito al pubblico di seguire e scoprire, attraverso un uso innovativo degli apparati multimediali, il percorso dell’artista dal suo pensiero iniziale fino alla realizzazione finale dell’opera. Proprio di questa mostra, Caravaggio. Oltre la tela. La mostra immersiva è l’ideale proseguimento perché in grado di indagare aspetti nuovi dell’arte caravaggesca.
Così, in “mostra” alla Permanente ci sono per esempio opere invisibili al pubblico per vari motivi: perché custodite in luoghi privati, inamovibili dalla propria sede, troppo fragili per viaggiare in altre sedi espositive, distrutte o infine rifiutate perché fuori dal contesto in cui erano state pensate, che qui possono avere “nuova fama” e venire analizzate e indagate. Tra queste, mirabile per unicità di soggetto e tecnica, è Giove, Nettuno e Plutone, dipinto nel Gabinetto alchemico del Cardinal del Monte – oggi Villa Boncompagni Ludovisi – unico esempio pervenuto di pittura murale del Caravaggio.
Altro aspetto sottolineato, grazie soprattutto al racconto, è quello della vita dell’artista: la sua esistenza irrequieta, l’omicidio di cui si macchiò, la sua morte precoce, sono tutti fattori che determinarono i suoi soggetti, le sue pennellate e la sua carriera, troppo presto giunta al termine.
Ultima peculiarità di Caravaggio. Oltre la tela è un’analisi attenta della tecnica del pittore: Caravaggio infatti dipingeva la luce su preparazioni scure, metodo che andava ben al di là delle convenzioni dell’epoca e il cui risultato è il realismo, la magia della luce caravaggesca che ancora oggi distingue il più grande pittore italiano, tanto da essere definito il primo fotografo della storia.
La mostra è aperta tutti i giorni dalle 9:30 alle 20:00 (giovedì, orario prolungato fino alle 22:30), il biglietto costa 14 Euro.
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