Obiettivo 12. Consumo e produzione responsabili
In un mondo in cui l’impronta sui materiali (cioè la quantità di materie prime necessaria per soddisfare i bisogni primari in termini di alimentazione, infrastrutture, abbigliamento e così via) è cresciuta dai 73,2 miliardi di tonnellate del 2010 agli 85,9 miliardi del 2017, l’economia circolare diventa una strada obbligata. L’Unione europea sta sposando questo approccio con convinzione, con la promessa di dissociare la crescita economica dall’uso delle risorse. Un altro tema su cui l’Europa vuole cambiare passo è lo spreco alimentare, il cui costo globale supera i 400 miliardi di dollari l’anno.
Un sistema economico che vuole dirsi sostenibile, ribadisce l’Onu, non finanzia quei combustibili fossili che “stanno creando danni irreparabili”. Nel 2018 i sussidi diretti e indiretti hanno raggiunto un valore di 400 miliardi di dollari, rivelandosi di fatto controproducenti, visto che nel frattempo Stati e aziende cercano modi per abbassare le emissioni di gas serra.