1. Finlandia
Il posizionamento della Finlandia, che ha 5,5 milioni di abitanti, è dovuto principalmente alla fiducia che la popolazione nutre nei confronti della propria comunità e delle istituzioni. “La fiducia e la capacità di contare sugli altri sono importanti supporti alle valutazioni sulla vita, in particolare di fronte alle crisi”, si legge nel report, che sottolinea come questi due fattori incidano sulla felicità più di quanto non facciano reddito, disoccupazione o i principali rischi per la salute.
La fiducia nelle istituzioni e la sicurezza di avere qualcuno su cui contare hanno aiutato molto i finlandesi, ma anche altri popoli, a gestire lo stress e i sentimenti negativi derivanti dalla crisi sanitaria che stiamo attraversando e dal conseguente isolamento. Altri aspetti che hanno garantito una migliore risposta da parte delle persone alla pandemia sono stati una minore disparità di reddito e un approccio di tipo bottom-up, cioè la capacità dei cittadini di accettare le misure imposte dai propri governi.
Proprio per questo, e anche perché all’aumento dei sentimenti negativi sono corrisposte in molti casi una maggiore consapevolezza di quelli positivi e un’idea di solidarietà di fronte al “male comune”, non risulta un declino del benessere a livello globale dovuto alla Covid-19, anche se ovviamente si registrano disparità nazionali. È cresciuta la richiesta di assistenza per problemi di salute mentale, ma è aumentata al tempo stesso la sensibilizzazione sul tema, che si crede potrà giovare molto a chi ne soffre e stimolare contemporaneamente la ricerca di ulteriori soluzioni.