Livorno, 28 agosto
Dalle acque dolci dell’Arno, a Firenze, a quelle salate del Mar Tirreno. È questo il percorso della campagna Coop Le nostre acque, che, dal fiume al mare, ha simbolicamente seguito il tragitto che i rifiuti plastici percorrono ogni giorno.
Dopo le tappe di Firenze, Pescara, Genova, e Solcio di Lesa, oggi sono entrati in funzione due nuovi cestini mangia rifiuti Seabin, anche a Livorno e Castiglione della Pescaia.
“È un ritorno in Toscana dove siamo partiti a luglio”, ha detto Renata Pascarelli, direttore qualità di Coop Italia. “Ci spostiamo sul mar Tirreno grazie anche all’ospitalità dei comuni coinvolti e agli enti, come qui a Livorno il Circolo Pesca Nazario Sauro, che gestiranno i dispositivi”.
Un gesto importante in un habitat compromesso dall’azione umana, come risulta essere l’arcipelago toscano. Qui sette pesci su dieci risultano, infatti, contaminati da plastica e pezzi di tessuti, come emerso dai dati raccolti tra il 2019 e il 2020, da una ricerca di Greenpeace, in collaborazione con l’università politecnica delle Marche e Ias (Istituto per lo studio degli impatti antropici e sostenibilità in ambiente marino) del Cnr (il Consiglio nazionale delle ricerche) di Genova.
Ecco perché ogni azione di salvaguardia può davvero fare la differenza, come sottolineato da Giovanna Cepparello, assessore all’Ambiente del comune di Livorno. “Come Amministrazione siamo felicissimi di collaborare, attraverso Aamps (azienda ambientale di pubblico servizio), a questo progetto, che rientra pienamente nella nostra filosofia plastic-free. Il Seabin sarà molto utile a darci la misura concreta di quanto il fenomeno plastiche in mare sia diffuso e preoccupante”.
E proprio il direttore generale di Aamps Raffaele Alessandri ha tracciato un quadro della situazione attuale. “Durante tutto l’arco dell’anno raccogliamo quintali di plastiche di varie dimensioni sulle nostre spiagge, il più delle volte provenienti dal mare e non gettate da terra. Intercettare tale tipologia di rifiuto prima che finisca sulla nostra costa è certamente determinante per ridurne l’impatto ambientale”.
Compito a cui da oggi contribuirà anche il nuovo Seabin.