Pescara, 24 luglio
Dalle acque dolci dell’Arno a quelle salate del mare Adriatico, e precisamente del Porto turistico Marina di Pescara. Anche qui, il 24 luglio, è arrivato il cestino mangia plastica Seabin della campagna Coop Le nostre acque. Un impegno preso da Coop Alleanza 3.0 in sinergia con Porto Turistico di Pescara e Capitaneria di Porto – Guardia Costiera, che s’inserisce in un più ampio sforzo portato avanti dalla città nella lotta all’inquinamento delle plastiche in mare.
A sottolinearlo il sindaco di Pescara Carlo Masci: “La plastica è una grande risorsa ed è un grande problema: sta a noi risolvere il problema per massimizzare la risorsa. La prima questione da affrontare è agire sul senso civico evitando la dispersione nelle nostre acque; la seconda è di agire per recuperare anni di degrado con un’opera di raccolta e smaltimento. Ora la tecnologia ci tende la mano”.
Un segno concreto di questo impegno è il progetto promosso dall’Università D’Annunzio di Chieti-Pescara, che dal 2019 coinvolge l’intera flotta della marineria pescarese nel raccogliere i rifiuti di plastica in mare aperto, per conferirli a riciclo.
“Sono già state raccolte più di tre tonnellate e mezzo di rifiuti e le analisi ancora in corso evidenziano che circa il 40 per cento è composto da plastiche”, spiega la professoressa delegata Michelina Venditti.
Coinvolta nel progetto anche l’Associazione Armatori di Pescara, con il suo presidente Francesco Scordella, che racconta: “Quotidianamente nelle reti delle barche si trova di tutto, inclusi molti scarti industriali. L’emergenza della plastica in mare ha conseguenze sulla nostra catena alimentare rischiando di penalizzare i consumatori e di creare gravi danni economici al settore della pesca”.