Neonati in carcere insieme alla mamma
A proposito di norme contra personam, l’articolo 15 del ddl sicurezza rende facoltativo, e non più obbligatorio, il rinvio dell’esecuzione della pena per le detenute madri, ovvero donne incinte o con bambini piccoli, al di sotto dei 3 anni di età. Inoltre, prevede che l’esecuzione non sia rinviabile ove sussista il rischio di commissione di ulteriori delitti. Questa norma ha suscitato dibattiti sulla tutela dei diritti dei bambini e delle madri detenute. Critici come la deputata Laura Boldrini hanno definito la norma “liberticida”, sostenendo che penalizza ulteriormente le donne in situazioni già vulnerabili.
Da sempre, nell’ordinamento italiano, è previsto il rinvio della pena per le detenute madri, secondo il principio che al neonato, o nascituro, vada evitata la situazione di dover crescere in carcere insieme alla madre. Al punto che in un famoso film neorealista di Vittorio De Sica, Ieri, oggi e domani, Sofia Loren sbarca il lunario vendendo sigarette di contrabbando, sfuggendo puntualmente al carcere proprio perché incinta. Con questa norma invece le madri potranno andare in carcere (in appositi istituti) con i propri figli. Questa norma è pensata esplicitamente per le donne di etnia rom.