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Intervista a Vincenzo Finelli.
Vincenzo Finelli, direttore generale Orogel © Made in Nature

L’agricoltura biologica è riconosciuta come una pratica che può contribuire a contrastare i cambiamenti climatici, grazie alle sue tecniche che rendono evitabile l’uso di sostanze chimiche di sintesi e promuovono la biodiversità e la salute del suolo. Tuttavia, paradossalmente, uno dei maggiori ostacoli che l’agricoltura biologica sta affrontando in questi ultimi anni è rappresentato proprio dagli effetti stessi dei cambiamenti climatici. Vincenzo Finelli, direttore generale di Orogel, azienda per cui il biologico rappresenta all’incirca il venti per cento del volume d’affari, ha messo in evidenza come la produzione di bio in Italia stia affrontando sfide significative, tra cui condizioni climatiche estreme come gelate, grandinate e piogge intense. Questi eventi, sempre più frequenti, hanno effetti specialmente nel centro-nord del paese, aumentando le difficoltà legate all’umidità e a patogeni specifici. In risposta, la sua azienda sta cercando di innovare attraverso tecniche agronomiche. In questo scenario, per superare le sfide comuni e sostenere la filiera del biologico, è fondamentale la cooperazione tra aziende, anche se competitor a livello commerciale. Il progetto Made in Nature è un perfetto esempio di questo approccio collaborativo indispensabile.

Viste le grandi difficoltà degli ultimi anni in tutta la filiera del biologico, è necessario mettere da parte la competitività esclusivamente commerciale per raggiungere un obiettivo comune più importante: quello di mantenere in piedi un’intera filiera.

Vincenzo Finelli, direttore generale Orogel