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Le iniziative dell’industria musicale

Molti artisti hanno dato il proprio sostegno al movimento Black lives matter mediante donazioni a organizzazioni impegnate nella causa, ma anche intervenendo direttamente al pagamento delle cauzioni di alcuni manifestanti arrestati durante le manifestazioni negli Stati Uniti.

Al fianco dei singoli artisti che hanno donato personalmente, sono molte anche le etichette, servizi di streaming musicale online e gli store digitali che hanno preso parte alle proteste donando parte dei propri ricavi alla causa antirazzista.

Warner, Umg e Sony hanno ognuna donato cento milioni di dollari in supporto a Black lives matter. Il negozio di musica online Bandcamp, oltre a stanziare sistematicamente ogni anno trenta mila dollari all’anno per collaborare con organizzazioni che lottano per la giustizia razziale, ha lanciato l’iniziativa #BandcampFriday, grazie alla quale finora ha donato al fondo di difesa legale Naacp il cento per cento del ricavato delle vendite di venerdì 5 e 19 giugno e di venerdì 3 luglio.

Il 2 giugno scorso, l’intera industria musicale ha osservato il #Blackouttuesday: tutte le pubblicazioni musicali, i video e le pubblicità sono state sospese per dare pieno risalto alle questioni razziali.

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#theshowmustbepaused

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Sempre il 2 giugno, per commemorare le vittime, è stato lanciato #TheShowMustBePaused. Jamila Thomas e Brianna Agyemang sono le donne di colore e responsabili marketing del colosso discografico Atlantic Records che hanno creato l’hashtag, con l’appello alle grandi label: “È obbligo di queste entità proteggere e potenziare le comunità nere che le hanno rese sproporzionatamente ricche in modi misurabili e trasparenti”, hanno dichiarato. “È un giorno per prendersi una pausa e per fare un’onesta riflessione riguardo alle azioni che, collettivamente, dobbiamo mettere in atto per supportare la comunità nera”.

I due hashtag sono stati rilanciati da milioni di account social di artisti, addetti ai lavori e label musicali: Live Nation, Sony, Columbia Records, Capitol Records, Warner Records e TikTok e molte altre.