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Ness Murby 

Ness sarà a Tokyo da atleta trans, anche se nel suo podcast preferisce parlare solo di sport e non di diritti
Ness ha gareggiato a livello internazionale per tre diversi paesi – Australia, Giappone e ora Canada – in tre diversi sport – calcio, sollevamento pesi e atletica paralimpica –. © Warren Little/Getty Images

“Sono un trasngender e i miei pronomi sono lui/lui e loro/loro”, così si presenta Murby nel suo podcast su Spotify, Five rings to rule them all, ovvero “Cinque anelli per domarli tutti” (titolo che parafrasa una citazione “pop” della saga fantasy de Il Signore degli Anelli). Murby pubblicamente, così come nel suo podcast – preferisce far parlare lo “sport giocato”, visto che “le regola parlano chiaro, perché discuterne?”, ha detto nel suo podcast.

Nato con una vista limitata da una malattia, oggi è cieco e gareggia nella categoria F11 che include atleti che “hanno un’acuità visiva molto bassa e/o nessuna percezione della luce”.

Questo atleta è un caso unico nel mondo dello sport: ha gareggiato a livello nazionale e internazionale per tre diversi paesi (Australia, Giappone e ora Canada) in tre diversi sport (calcio, sollevamento pesi e atletica paralimpica). Ness ha già partecipato nelle precedenti Paralimpiadi senza rivelare il suo percorso di transizione, ora – manca solo la convocazione ufficiale – competerà nella classe F11 nel lancio del disco alle paralimpiadi di Tokyo.